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Repubblica/Palermo: Maturità, voti bassi agli scritti

Un quarto dei candidati non ha raggiunto la sufficienza. Pochissimi i superbravi a quota 45

30/06/2007
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la Repubblica

Pubblicati i tabelloni con le prime valutazioni delle commissioni per metà esterne: rispetto al 2006 una svolta di severità

Lacrime e rabbia nei licei: per molti sfuma la corsa al "100"

SALVO INTRAVAIA

Partono gli orali della maturità, ma è stangata agli scritti. Da ieri mattina 14 mila studenti palermitani sono alle prese con l´ultimo atto dell´esame di Stato: il colloquio. Prima del faccia a faccia con i professori, però, i ragazzi devono conoscere l´esito delle tre prove scritte, pubblicato in quasi tutte le scuole. Un risultato non confortante per molti. Che rispetto al 2006 la musica è cambiata si vede dai numeri. Fino all´anno scorso, con la commissione tutta interna, gli studenti al top (con il punteggio di "45" nelle tre prove scritte) fioccavano. Quest´anno, con una commissione metà interna e metà esterna, acciuffare i cento punti in palio per i più bravi non sarà semplice. Circa un quarto dei maturandi non è riuscita neppure a raggiungere la sufficienza (30 punti, cioè 10 quindicesimi per ogni scritto), e di studenti che hanno fatto l´en plein se ne incontrano davvero pochi scorrendo gli elenchi. Anche in quelle scuole, come i licei classici e scientifici, che fino all´anno scorso hanno sfornato decine di ragazzi col massimo dei voti.
Sembra proprio che le performance del 2006 (il 21 per cento di studenti al top nei classici e il 14 per cento negli scientifici) con questi voti siano ineguagliabili. Al liceo classico Garibaldi alcuni alunni della terza A, di fronte a votazioni giudicate «catastrofiche», sono scoppiati in lacrime e non riuscivano a darsi pace. C´è chi non è riuscito a superare quota 18 o 21. È come avere riportato il voto di 3 o 4 in tutte e tre le prove scritte. Un mezzo disastro.
In otto classi del liceo di via Canonico Rotolo, il 20 per cento dei candidati è risultato insufficiente agli scritti, mentre nessun alunno è stato premiato con il punteggio massimo. Situazione che, in otto quinte, si ripete allo scientifico Cannizzaro, al Galilei e all´industriale Vittorio Emanuele III, dive spuntano due superbravi. Vanno meglio le cose al classico Meli, dove però in nove classi non si registrano "45".
Ma cosa succede quest´anno? Possibile che i prof esterni si siano vendicati? Luigi Affronti, presidente di commissione proprio al Garibaldi, è di un altro parere. «La versione dal latino non è andata troppo bene, e nella terza prova i ragazzi hanno incontrato qualche difficoltà. Si sa: ogni professore ha un suo modo di insegnare, e la terza prova viene predisposta da tutti i docenti, interni ed esterni».
Anche allo scientifico le cose non sono andate al meglio. «Il compito di matematica si è rivelato difficile. Credo - dice Rossella Minaudo, presidente al Cannizzaro - che quest´anno il ministero abbia tarato le seconde prove su un livello alto». Ma tranquillizza i ragazzi: «Le cose all´orale dovrebbero scorrere in modo sereno, anche se probabilmente qualche aspettativa andrà delusa».


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