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Repubblica-Palermo-Mancano presidi Ai supplenti una scuola su due

LA CURIOSITÀ Mancano presidi Ai "supplenti" una scuola su due Molti sono andati in pensione non si fanno concorsi SALVO INTRAVAIA Istituto "comprensivo" (che comprende cioè materna, el...

06/07/2003
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la Repubblica

LA CURIOSITÀ
Mancano presidi Ai "supplenti" una scuola su due

Molti sono andati in pensione non si fanno concorsi
SALVO INTRAVAIA

Istituto "comprensivo" (che comprende cioè materna, elementare e media) e fuori dalla città. Ecco la scuola tipo da cui fuggono i capi d'istituto da qualche anno a questa parte. Forse è proprio la complessità di gestione degli istituti comprensivi a scoraggiare i dirigenti scolastici e i presidi incaricati. Dal 1° settembre metà delle scuole della provincia saranno dirette da presidi incaricati (docenti di ruolo con almeno sette anni di anzianità di servizio): tra direzioni didattiche, scuole medie, scuole superiori e istituti comprensivi, sono questi ultimi - con più di tre sedi libere su cinque - a offrire il maggior numero di posti. Entro il 31 luglio il direttore generale dell'ufficio scolastico regionale, Guido Di Stefano, assegnerà gli incarichi per coprire le 450 poltrone di dirigente scolastico attualmente vacanti in Sicilia, dove una scuola su tre sarà guidata da un preside o direttore didattico supplente.
Un valzer di presidi che assume proporzioni gigantesche e si ripercuoterà sugli istituti interessati al cambio della guardia. "La scuola palermitana - dice Gaetano Ruvolo, segretario provinciale della Cgil Scuola - non riesce a trovare una stabilità della dirigenza. Se a questo si aggiungono gli effetti delle recenti disposizioni ministeriali sugli organici, che determinano in parecchi casi cambi di sede e classe da parte degli insegnanti, sarà difficile mantenere il prossimo anno elevati livelli di autonomia scolastica e qualità dell'offerta formativa".
Solo per dare un'idea del fenomeno, basta dire che a Milano sono libere 130 poltrone di dirigente scolastico, solo due in più di Palermo. Ed è in provincia che il balletto di capi d'istituto sarà vorticoso: 76 scuole sulle 124 esistenti. Decisamente più stabili gli istituti superiori, che possono contare sullo stesso preside per parecchi anni. A determinare l'impennata del precariato fra i capi d'istituto pensionamenti e mancanza di concorsi per il reclutamento di giovani dirigenti scolastici. L'unica selezione avviata dal ministero dell'Istruzione è quella relativa ai cosiddetti triennalisti (gli incaricati da almeno un triennio). A questi, dall'anno scolastico 2004-2005, andranno 236 posti, mentre la restante parte potrebbe essere tagliata.
In città, fra le sedi vacanti, ci sono diverse scuole storiche, tra le quali la direzione didattica Cavallari, in pieno quartiere Settecannoli, e il Convitto nazionale di piazza Sett'Angeli, dietro la Cattedrale. Ma ci sono anche diversi istituti della Palermo bene, come la scuola media Publio Virgilio Marone, la elementare De Gasperi e il liceo scientifico Galilei.


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