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Repubblica-Palermo-Ma nell'ora di religione classi sempre più vuote

IL CASO I dati del Ministero per il 2004-2005: in Sicilia 28% di "no" alle superiori Ma nell'ora di religione classi sempre più vuote SALVO INTRAVAIA ...

10/08/2005
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la Repubblica

IL CASO
I dati del Ministero per il 2004-2005: in Sicilia 28% di "no" alle superiori
Ma nell'ora di religione classi sempre più vuote
SALVO INTRAVAIA


Durante l'ora di Religione, specialmente al superiore, le classi si svuotano. Secondo i dati raccolti dal ministero dell'Istruzione relativi all'anno scolastico appena concluso, in Sicilia gli studenti che hanno scelto di non avvalersi dell'ora di religione cattolica sono stati quasi 28 su 100. Un dato in netto aumento negli ultimi anni. La vera e propria fuga si verifica nel passaggio dalla scuola media al superiore, dove l'emorragia aumenta nelle ultime classi, conferma Salvatore D'Agostino, preside del liceo scientifico Galilei di Palermo.
Negli altri segmenti della scuola siciliana il numero di scolari e ragazzini che "non si avvalgono" è nettamente inferiore, ma sempre significativo. Il trend rispecchia quello nazionale, dove quasi 10 piccoli della scuola materna su 100 durante le ore di Religione escono dalla classe o vengono impegnati in altre attività. Percentuale che diminuisce all'elementare per ricrescere alla scuola media e subire un vero boom al superiore. In alcune realtà del Paese le classi si spopolano letteralmente: sono di più i ragazzi che non seguono l'ora di Religione dei compagni che restano in classe.
In Sicilia il fenomeno è tradizionalmente più contenuto, ma segue le stesso andamento che si registra a livello nazionale. Figli di immigrati che professano altre religioni, disinteresse, voglia di laicità e seguaci, questa volta locali, di altre confessioni alla base del fenomeno. Nell'Isola, sul 98 per cento di scuole rilevate dal ministero, poco più di 8 (8,5 per cento) bambini su 100 della scuola dell'infanzia non seguono l'ora di Religione. All'elementare questa percentuale decresce fino al 3,4 per cento, e alla media si ritorna sui livelli della scuola materna: 8,7 per cento. Nella transizione dalla media a superiore qualcosa cambia, visto che 27,9 ragazzi su 100 non seguono le attività.
Adesso, si pone realmente per le scuole il problema di organizzare attività alternative. I ragazzi vengono spesso dirottati in aula computer o in biblioteca, ma una parte resta a girovagare nei corridoi. "L'anno appena passato - dice Roberto Tripodi, preside dell'istituto tecnico industriale Volta di Palermo, nel quartiere Brancaccio - abbiamo pensato di formare classi tutte composte da ragazzi che non si avvalgono. Ma non è stato possibile". Al Volta sono alcune centinaia, per lo più di confessione islamica, i ragazzi che escono dalla classe durante le ore di Religione. Per il dirigente scolastico dell'istituto di viale dei Picciotti "non si tratta di vera voglia di laicità della scuola". E programmare attività alternative diventa difficoltoso perché "non ci sono le condizioni per organizzarle seriamente - ammette - e parecchi chiedono ritornare a casa in anticipo".
Secondo alcuni capi d'istituto, al superiore, il fenomeno è condizionato dai quadri orario predisposti dalle scuole che spesso collocano l'ora di Religione a prima o a ultima ora. "I ragazzi ne approfittano - sostiene D'Agostino - per chiedere di uscire in anticipo o di entrare a seconda ora. A volte intere classi. Ma la scelta va effettuata all'atto dell'iscrizione e io non glielo consento a metà anno". Al Galilei la percentuale di coloro che non si avvalgono dell'ora di religione è più contenuta della media regionale, attorno al 4 per cento. Secondo il dirigente scolastico dello scientifico di via Danimarca "le scelte dei ragazzi dipendono dal tipo di attività che l'insegnate svolge in classe. Oggi l'ora di religione è più che altro un momento di aggregazione in cui si discute".
Percentuali più alte all'elementare - sempre rispetto alle medie regionali - registra la direttrice dell'elementare Crispi, nel quartiere Cep di Palermo. "Alla materna - dice Lucia Rovituso - siamo attorno al 3 e mezzo per cento. All'elementare la percentuale cresce". Sono soprattutto, in questo caso, Testimoni di Geova. "I genitori chiedono che, per non rompere l'unità del gruppo, rimangano in classe. E spesso vengono impegnati in attività di recupero e di approfondimento".


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