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Repubblica-PAlermo-Le scuole sull'orlo del crac

IL REPORTAGE Le scuole sull'orlo del crac Dalle aule fredde alla pulizia, quattro mesi di bocciature il buco Purtroppo è una situazione generalizzata Le aziende vanno ...

04/02/2005
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la Repubblica

IL REPORTAGE
Le scuole sull'orlo del crac
Dalle aule fredde alla pulizia, quattro mesi di bocciature
il buco Purtroppo è una situazione generalizzata Le aziende vanno in rosso di anno in anno
Situazione di sfascio dietro le proteste di alunni e genitori
In sei materne su dieci non vengono osservati gli orari regolari
Un istituto su due è in affitto, alcune classi sono negli scantinati
ANTONELLA ROMANO
SALVO INTRAVAIA


Alla fine del primo quadrimestre la pagella della scuola palermitana è da bocciatura. Carenze strutturali, risorse economiche risicate e personale col contagocce mettono a rischio il diritto allo studio, molto più che in altre realtà nazionali. E gli insegnanti non possono sopperire da soli alle carenze del sistema. La conferma arriva dall'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. In uno studio dello scorso mese di novembre "Sul ruolo cruciale degli insegnanti" si legge: "La qualità dell'insegnamento non è soltanto determinata dalla "qualità" degli insegnanti, ma anche dell'ambiente nel quale lavorano. Gli insegnanti non realizzano necessariamente tutte le loro possibilità in un ambiente che non offre loro né il sostegno di cui hanno bisogno, né sfide stimolanti e ricompense adeguate". La conseguenza è che la scuola palermitana sforna più bocciati e registra un numero di abbandoni superiore alle medie nazionali.
Tempo scuola. In città si fanno meno ore di lezione. Secondo i dati del ministero dell'Istruzione sull'anno scolastico in corso, a livello nazionale oltre il 90 per cento delle sezioni (classi) di scuola materna, il 23 per cento di quella dell'elementare e il 28 per cento della media funzionano con lezioni dalle 8 alle 16. A Palermo le classi di materna a tempo normale (con orario 8-16) sono soltanto il 40 per cento. Appena 16 su 100 quelle a tempo prolungato alla media; praticamente inesistenti (appena l'1,3 per cento) nella scuola elementare.
Edilizia. La precaria situazione degli edifici scolastici limita l'espansione del tempo scuola. In città quasi una scuola su due è in affitto (il 44 per cento), mentre a livello nazionale se ne contano appena 8 su 100. Il record spetta alle scuole superiori, con 34 edifici in locazione da privati su 58. Per sopperire alle carenze di aule scolastiche si è preso in affitto di tutto. Ex conventi, come la succursale del liceo classico Vittorio Emanuele II di via del Giusino, ex seminari, come la succursale di via Corazza dello scientifico Benedetto Croce, edifici prefabbricati (succursale del magistrale Finocchiaro Aprile), edifici per civile abitazione (scuola elementare San Lorenzo), scantinati e interi fabbricati di sette piani. Classi "volanti" che cambiano aula ogni ora allo scientifico Cannizzaro e all'industriale Vittorio Emanuele III.
Mense e palestre. Moltissime scuole, come le elementari La Masa e Garzilli, non hanno la mensa, e tanti sono gli alunni che non possono svolgere le ore di Educazione fisica per mancanza di palestre. Solo a titolo di esempio, lezione di ginnastica in classe per i ragazzini della scuola media Marconi, per le ragazze del Finocchiaro Aprile e per i piccoli di San Lorenzo. Ma ci sono anche le carenze organizzative. Oltre duemila alunni delle materne, elementari e medie palermitane attendono ormai da cinque mesi l'attivazione del servizio di refezione scolastica, di pertinenza del Comune, che per misteriosi motivi non decolla.
Asili nido. La penuria di risorse travolge anche i più piccoli. In città, a fronte di quasi 42 mila bambini fino ai tre anni, sono disponibili - secondo l'Istat - appena 1.932 posti negli asili nido comunali. Il confronto con le altre grandi città italiane (nove posti ogni cento bambini) vede Palermo agli ultimi posti.
Carenze di personale. Oltre ai tagli al personale docente, Palermo si distingue per l'annosa questione degli "esecutori scolastici" passati dagli enti locali allo Stato come bidelli. È bastato il rifiuto di 200 (su circa 1.200) "esecutori" di impugnare la ramazza per mettere in ginocchio le scuole, sommerse dalla spazzatura. Il Comune ha tamponato la situazione inviando nelle scuole gli ex pip, ma a marzo il loro contratto scadrà e, in mancanza di proroghe, capi d'istituto e alunni dovranno fare i conti con aule e bagni sporchi. La mancanza degli "assistenti all'infanzia", che dovrebbe assicurare il Comune, non consente di iscrivere i bambini alla materna in anticipo sull'età, così come previsto dalla riforma.
Arredi e sicurezza. In parecchie scuole della città mancano banchi, sedie e arredi di ogni tipo. Quotidianamente i ragazzi sono costretti a cercare un posto dove sedersi, mentre il personale di segreteria deve confrontarsi con armadi sgangherati che andrebbero volentieri in pensione. Di fronte alle proteste dei presidi, il Comune ha chiesto un prestito di 200 milioni di euro e la Provincia ha promesso nuovi arredi. Molte le scuole dove gli alunni sono costretti a seguire le lezioni al freddo o in ambienti insicuri: le risorse economiche per ristrutturare tutti gli edifici e adeguarli alle norme sulla sicurezza non ci sono.
Bocciature e dispersione. Lo scorso anno scolastico, in provincia di Palermo, il numero degli alunni di elementare, media e superiore "non valutati" agli scrutini finali è stato da record. Valori più che doppi all'elementare e alla media, addirittura tripli al superiore. Nel 2003-2004 circa tremila studenti del superiore hanno abbandonato la scuola a metà anno e il numero di bocciati si è impennato. I 1.231 bocciati nelle elementari costituiscono un valore sette volte superiore alla media nazionale. Record anche per i 2.960 non promossi e gli oltre 13 mila promossi con debito al superiore.
Vandalismo. Questa prima metà di anno scolastico è stata caratterizzata da una recrudescenza di raid nelle scuole, tanto da spingere i presidi a lanciare un grido d'allarme. Ai primi di ottobre l'auto di Angela Perricone, preside della media Florio a San Lorenzo, è stata data alle fiamme. A seguire, una serie interminabile di danneggiamenti. Devastazioni quasi ogni mese all'istituto comprensivo Falcone, allo Zen, ma anche al Cep e a Brancaccio.


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