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Repubblica-Palermo-La scure sui soldi per l'istruzione e 1.400 pulizieri rischiano il posto

Gli ex lsu erano entrati nelle cooperative con la prospettiva di ottenere la stabilizzazione La scure sui soldi per l'istruzione e 1.400 pulizieri rischiano il posto L'allarme de...

21/11/2002
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la Repubblica

Gli ex lsu erano entrati nelle cooperative con la prospettiva di ottenere la stabilizzazione
La scure sui soldi per l'istruzione e 1.400 pulizieri rischiano il posto
L'allarme dei presidi "Non possiamo accogliere gli alunni in locali sporchi"
In provincia di Palermo 44 scuole usufruiscono del servizio
SALVO INTRAVAIA
MASSIMO LORELLO


Avevano trovato un lavoro stabile appena un anno fa, ma da qualche giorno si devono confrontare con lo spettro del licenziamento. I 1.391 ex lsu siciliani assunti da società impegnate nella pulizia delle scuole rischiano di perdere il posto di lavoro. E questo per colpa della scure che si è abbattuta sul ministero dell'Istruzione costringendolo a far a meno dei 250 milioni di euro destinati proprio ai contratti d'appalto per le scuole. Una stangata che si ripercuoterà principalmente sul Mezzogiorno dove gli istituti che forniscono il lavoro ai pulizieri stabilizzati da gruppi di cooperative sono l'85 per cento, con buona pace degli impegni del governo che aveva sottoscritto una convenzione-quadro valida per cinque anni. Ieri il ministro Letizia Moratti ha spiegato in Parlamento che le procedure erano state definite dal precedente governo il quale aveva previsto la copertura finanziaria solo per due anni. "Quindi - ha sottolineato Moratti - la situazione che ci siamo trovati a gestire non prevedeva copertura se non per il 2001 e per il 2002". Allo stato, ha aggiunto, sono previste convenzioni che hanno "la durata di 60 mesi ma non lo stanziamento delle somme necessarie". Moratti ha solo potuto assicurare che si farà promotrice con i ministeri del Lavoro e dell'Economia "di un'iniziativa per definire soluzioni adeguate, mirate al riassetto della convenzione con il coinvolgimento anche delle regioni". A questo proposito ieri è stato messo in preallarme il direttore della task-force per l'impiego Salvatore Cianciolo.
"Se le cose non cambieranno nei prossimi giorni, dal primo gennaio 16 mila pulizieri si troveranno senza lavoro - è la previsione di Mario Conclave, direttore generale della società Sviluppo cooperazione e occupazione che ha seguito la fuoriuscita dal precariato degli lsu - E non potranno nemmeno contare sugli ammortizzatori sociali che per loro non sono previsti. È inevitabile che questi lavoratori adesso nutrano sfiducia verso le istituzioni dato che gli era stata promessa una stabilizzazione per cinque anni e che tutto in poco tempo è stato rimesso in discussione".
I pulizieri mercoledì mattina scenderanno in piazza e minacciano già altre forme di lotta. Per fare spazio al servizio degli ex lsu, le scuole siciliane nei mesi scorsi avevano tagliato gli organici dei collaboratori scolastici del 25 per cento. I 209 addetti alle pulizie assunti dalle cooperative aderenti ai consorzi Ciclat, Manital, Cns e Miles attualmente in servizio a Palermo ogni giorno rendono vivibili aule, bagni, corridoi e spazi esterni (giardini, viali, atri) di 44 scuole fra il capoluogo e i paesi della provincia. Per contratto a ogni lavoratore viene assegnata una quantità di metri quadrati di superficie da pulire, che nelle scuole si fa corrispondere a un certo numero di locali, mentre ai restanti spazi pensano i bidelli di ruolo. Se a partire dal primo gennaio gli ex lsu dovessero essere licenziati chi farà le pulizie?
"Spero che il governo si faccia la stessa domanda e capisca che licenziare gli ex precari sarebbe una pazzia - dice Gaetana Vitanza, preside dell'istituto tecnico commerciale Pio La Torre di Palermo che in questo momento conta su 11 addetti - Rischiamo seriamente di dover chiudere la scuola perché non possiamo accogliere gli alunni in locali sporchi". Ancora più preoccupato Angelo Cannizzaro, segretario dell'istituto comprensivo di Campofelice di Roccella dove gli addetti alle pulizie sono 16: "Ci metteranno nei guai. La nostra scuola si articola in sette differenti strutture che si trovano in due comuni diversi: Lascari e Campofelice. È impossibile prevedere di mantenerle pulite senza gli ex lsu". In alcuni plessi dove mancano del tutto i bidelli di ruolo, i pulizieri non si limitano soltanto all'igiene dei locali scolastici ma svolgono pure le mansioni di vigilanza rendendo di fatto possibile il funzionamento della scuola. "Questi posti di lavoro sono occupati da padri di famiglia che con lo stipendio ci campano - dice Maria Di Prima, preside dell'istituto comprensivo di Caltavuturo - Se ci toglieranno i pulizieri reclameremo per riavere un numero adeguato di bidelli".
Oltre ai 209 ex precari impegnati nelle scuole del palermitano, l'esercito dei pulizieri siciliani si divide tra Agrigento (234 ex lsu), Caltanissetta (145), Catania (61), Messina (217), Ragusa (121), Siracusa (94), Trapani (198), Enna (112).


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