Repubblica/Palermo: La scuola si ribella ai tagli
Lombardo scrive al ministro: "La riduzione degli organici viola l´autonomia"
MASSIMO LORELLO
Duemila e 521 insegnanti in meno a partire da quest´anno. Quindicimila in meno entro tre anni e a cominciare dal prossimo scuole elementari con un solo maestro. La scure del governo nazionale si abbatte sulla scuola siciliana costretta a ridimensionare il corpo docente e il personale ausiliario. Protestano i sindacati che hanno già indetto una manifestazione per mercoledì 17, in occasione dell´inizio dell´anno scolastico. Protestano le famiglie dei giovani diversamente abili ai quali verrà meno l´assistenza garantita fino allo scorso anno. E protesta, su questo argomento, il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che ha spedito una lettera al ministro dell´Istruzione, Maria Stella Gelmini, rimproverandole di non avere interpellato l´amministrazione siciliana e invitandola a reintrodurre almeno la metà dei posti tagliati. Il tutto, mentre esiste già una stima da parte del corpo docente sugli insegnanti elementari che perderanno il posto il prossimo anno quando si tornerà al maestro unico: salteranno circa seimila posti. E contro questo provvedimento si preannunciano altre manifestazioni di piazza e la costituzione di un gruppo di lavoro che dovrà partorire una proposta alternativa al maestro unico da sottoporre al governo nazionale.
Il presidente Lombardo, intanto, chiama in causa il ministro Gelmini sul taglio degli insegnanti di sostegno manifestando alla titolare della Pubblica istruzione «grande preoccupazione per la mancata assistenza scolastica agli alunni diversamente abili», e attacca: «Le riduzioni degli organici, senza una preventiva interlocuzione con l´amministrazione regionale, titolare di competenze proprie sulle quali le determinazioni statali vengono a interferire, configura lesione del principio costituzionale di leale collaborazione».
In particolare, spiega Patrizia Monterosso, dirigente generale della Pubblica istruzione, «gli alunni disabili sono 25.938, come certificato dall´autorità sanitaria, in base ai dati forniti dagli uffici scolastici provinciali, e sono in netto aumento rispetto allo scorso anno scolastico quando ne vennero registrati 20.359».
Lo scorso anno gli insegnanti di sostegno al lavoro erano 12.840 quest´anno dovrebbero fermarsi a 11.837 con un decremento di 1.003 unità. «Si rende indispensabile - afferma Lombardo nella sua missiva - incrementare il numero dei posti effettivamente assegnati di almeno 600 unità al fine di assicurare maggiore gradualità nelle operazioni di riallineamento e, soprattutto, non ridurre in maniera così significativa il sostegno ai soggetti diversamente abili, pur in presenza di incrementi così significativi di alunni».
Al ministero, letta la missiva del presidente della Regione, qualcosa s´è messo in movimento se è vero che i dirigenti di via Trastevere hanno ipotizzato un allargamento del corpo degli insegnanti di sostegno di circa 450 unità. Ma è un´eventualità ancora da definire e comunque, se concretizzata, non riuscirebbe a soddisfare né le richiese dei diretti interessati e delle famiglie colpite dalla riduzione del servizio né tanto meno quelle del governatore Lombardo.
«Non ci si rende conto che in Sicilia la scuola è per molti ragazzi disabili l´unica occasione per integrarsi con la società - afferma Emanuele Schembri, portavoce di numerosi insegnanti di sostegno di Agrigento dove, tra capoluogo e provincia, i ragazzi diversamente abili da assistere quest´anno saranno 150 in più e i docenti a loro destinati cento in meno - Le famiglie si rivolgono a noi - aggiunge - per chiedere aiuto, non sanno come fare con i figli. Solo chi è ricco può permettersi l´assistenza continuativa e a pagamento. Ma la maggior parte delle coppie che hanno figli diversamente abili si affida principalmente alla scuola. La situazione è drammatica».
Ed è tutt´altro che serena, a dire dei diretti interessati, la situazione della scuola pubblica siciliana nel suo complesso. I docenti e il personale ausiliario tecnico amministrativo (Ata) rimasti esclusi dagli incarichi a causa dei tagli, mercoledì 17, primo giorno di scuola in Sicilia, scenderanno in piazza su iniziativa di Cgil, Cisl, Uil e Snals Confsal. La manifestazione è in programma davanti all´Ufficio scolastico regionale. Oltre ai 2.521 insegnanti in meno, quest´anno salteranno pure 162 posti destinati agli Ata. I sindacati, davanti alla prospettiva «del taglio di 15 mila posti di lavoro nei prossimi tre anni», parlando di «inaudito attacco alla scuola pubblica che avrà effetti sociali devastanti». Cgil, Cisl, Uil e Snal Confsal avvieranno già a partire dal 18 assemblee in tutte le scuole della Sicilia e una campagna di informazione e sensibilizzazione dell´opinione pubblica.
«Attendiamo una risposta - dice Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Cgil - alla richiesta di reintegro di 600 posti di sostegno avanzata al ministro, su nostra sollecitazione, dal presidente della Regione. La manifestazione del 17 è soltanto l´inizio della nostra battaglia per evitare la distruzione della scuola pubblica, che avrebbe effetti devastanti e di lungo periodo soprattutto nelle aree più fragili del Paese».