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Repubblica-Palermo- La scuola comincia con un crac

La scuola comincia con un crac Pagano: "Penalizzati gli iscritti negli istituti pubblici" Il nuovo assessore polemico con il suo predecessore: "In assenza di regole e verifich...

22/09/2004
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la Repubblica

La scuola comincia con un crac
Pagano: "Penalizzati gli iscritti negli istituti pubblici"
Il nuovo assessore polemico con il suo predecessore: "In assenza di regole e verifiche troppo spazio ai privati"
La Regione ha erogato 4 mila buoni ma le 220 mila istanze dei meno abbienti sono chiuse negli armadi
CARMELO LOPAPA


Istituti privati sorti come funghi e proliferati senza vigilanza e contributi regionali fermi al palo, invece, per chi iscrive i figli alle scuole pubbliche. Edifici scolastici senza sicurezza e ministero che chiude le porte alla Regione. Docenti che si aggiornano all'insegna del fai-da-te, precari nel caos e risorse al lumicino. Nei giorni in cui la scuola apre i battenti nell'isola il nuovo assessore alla Pubblica istruzione, Alessandro Pagano, si insedia e scopre il vaso Pandora. Dentro c'è l'universo disastrato della pubblica istruzione in Sicilia. Pagano non lo dice, ma nell'annunciare le linee guida della sua azione di governo ha tutta l'aria di chi non condivide il lavoro fatto finora in quel ramo dell'amministrazione. A cominciare dalle corsie preferenziali per i privati per finire con la scarsa attenzione per la scuola pubblica.
Ispezione per i privati. Oggi basta un'autocertificazione per consentire a un istituto privato di entrare nel novero dei "parificati" ed essere in regola. Ma chi li controlla, chi li ha controllati finora? Si chiede l'assessore. Solo controlli a campione, ma "non è mai stato istituito l'ufficio ispezione". Strano, perché la legge fortemente voluta dal presidente Cuffaro nel 2002 sul buono scuola per incentivare e aiutare l'iscrizione in quegli istituti prevedeva espressamente quell'ufficio. "Ho già definito con il direttore della Pubblica istruzione Aurelio Lo Franco l'istituzione del servizio che si avvarrà anche di ispettori statali". Il buono scuola intanto viaggia: poco meno di 4 mila famiglie hanno ottenuto i contributi per l'anno 2002-2003. Lo stesso non accade con i contributi per le famiglie meno abbienti che iscrivono i figli alle scuole pubbliche.
"Una tantum" al palo. La stessa legge del 2002 che istituisce il buono scuola ha previsto l'aiuto una tantum (fino a un massimo di 750 euro). "Ma le 220 mila istanze inviate lo scorso anno dalle famiglie giacciono in 52 armadi che stiamo comprando appositamente per sigillarle" svela Pagano. "L'ufficio speciale di 18 persone istituito dalla Presidenza, poi ridotto a 15 unità, ha lavorato solo sul buono scuola e ora inizierà a farlo sull'una tantum" spiega il direttore Lo Franco. "Impensabile", l'assessore Pagano non ci sta: "Le pratiche vanno istruite entro fine dicembre e per questo ho già disposto che 40 persone siano distaccate, 20 per ognuna delle due direzioni. Contiamo di erogare i contributi a gennaio".
Il ministero "sordo". "Perché alcune regioni vengono trattate in maniera differente?" si chiede poi l'assessore. Quanto abbia contato finora il governo regionale presso il ministero della Pubblica istruzione lo rivela un esempio fatto dallo stesso Pagano: "La Lombardia ha chiesto e ottenuto venti nuove sezioni di scuola materna, la Sicilia invece, non è stata degnata neanche di una risposta pur avendo inoltrato una domanda per 45 nuove sezioni. Altro esempio: la decisione del ministero di cambiare per ben tre volte negli ultimi tre mesi i criteri di valutazione per gli incarichi dei supplenti ha aumentato il caos, soprattutto in Sicilia dove il numero di docenti in graduatoria è più elevato". Soluzione? "Bisogna cambiare metodo e rivendicheremo d'ora in poi il diritto di concorrere alle scelte, non possiamo limitarci a subirle".
Scuole a rischio. In Sicilia, stando ai dati dell'assessorato, esistono 1.187 istituti in quasi 5 mila plessi, di cui 3.500 di proprietà della Regione, che è competente su programmazione e vigilanza. "Ma i fondi sono insufficienti per la manutenzione e lo stato dell'edilizia suscita forti preoccupazioni". Parola di assessore. E allora ecco che il primo provvedimento firmato riguarda la creazione dell'anagrafe dell'edilizia scolastica. Perché finora non si conosce nemmeno quale sia lo stato effettivo degli immobili. Occorrerebbero fondi per un miliardo 200 milioni di euro, "ma è stato possibile soddisfare non più del 20 per cento delle richieste".
L'aggiornamento. "Oggi i docenti sono costretti a ricorrere a forme di auto aggiornamento", lamenta Pagano. Eppure la Regione ha un istituto, l'Irre (Istituto di ricerca regionale educativa), con tanto di cda, fondi in bilancio e personale. "D'ora in poi dovrà curare i corsi ai docenti su alcune problematiche".
Buoni propositi. "Vogliamo aprire un cantiere per migliorare la quotidianità scolastica in Sicilia" promette l'assessore. Che chiede il contributo di sindacati e operatori attraverso un "tavolo permanente" per risolvere i problemi. Sarà creato anche un Osservatorio regionale per la dispersione scolastica per analizzare il fenomeno.


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