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Repubblica-Palermo-Istituti da tagliare? La Provincia non ci sta. Mai consultati

'assessore Scelta si oppone al piano del ministero Istituti da tagliare? La Provincia non ci sta "Mai consultati" "È mancata la programmazione di Regione e provveditorato" ...

23/08/2002
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la Repubblica

'assessore Scelta si oppone al piano del ministero
Istituti da tagliare? La Provincia non ci sta "Mai consultati"
"È mancata la programmazione di Regione e provveditorato"


Scuole da sopprimere? Il piano del ministero non va giù all'assessore provinciale al Patrimonio, Carmelo Scelta. Che va su tutte le furie di fronte al progetto di accorpare più istituti superiori perché, secondo gli esperti della Moratti, hanno un numero eccessivo di docenti rispetto a quello degli alunni: "Nessuno - accusa - mi ha comunicato nulla. E nessuno si permetta di modificare l'attuale assetto delle scuole superiori della provincia senza avermi prima consultato". L'attacco è rivolto al direttore generale per l'istruzione in Sicilia, Michele Calascibetta, che pochi giorni fa ha motivato il sottodimensionamento (un rapporto tra alunni e docenti inferiore a 9,5) di undici scuole superiori con carenze di edilizia scolastica. Insomma, aule piccole, pochi alunni e costi più alti.
Non è così?
"Macché. Gli istituti d'arte di Monreale e Cefalù hanno sede in edifici progettati per scuole, così come l'istituto tecnico commerciale Crispi, l'industriale Majorana e il nautico Gioeni Trabia. Tutte le scuole della provincia sono state adeguate alle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, con due anni di anticipo rispetto al 2004 e con una spesa complessiva di circa 80 milioni di euro".
È anche vero che il 50 per cento dei locali sono in affitto e costano 13,5 milioni di euro l'anno'
"Il problema è un altro e l'edilizia non c'entra. Se alcune scuole, dal Majorana agli istituti d'arte di Monreale e Cefalù, hanno pochi alunni e altri stanno letteralmente scoppiando, come gli alberghieri e l'industriale Vittorio Emanuele III, dipende dalla mancanza di una seria programmazione a livello regionale e da parte degli organismi periferici del ministero dell'Istruzione: l'ex provveditorato (ora Csa) e la direzione generale per la Sicilia".
Colpa del provveditorato anche la sovrabbondanza di professori?
"In passato, nell'ipocrisia generale, si sono gonfiati gli organici per creare posti di lavoro. Ora si fanno i conti con quelle politiche scellerate".
Che hanno prodotto scuole semivuote e altre che scoppiano di ragazzi'
"Sì, ma quando si è trattato di gestire la difficile situazione di qualche istituto che non aveva più dove mettere gli studenti, tutti mi hanno allargato le braccia. E, pur non avendone competenza, ho dovuto convincere le famiglie e gli studenti a spostarsi in altri locali. Quando, invece, alcune scuole stavano per chiudere, è venuto in soccorso l'assessorato regionale alla Pubblica istruzione con l'autorizzazione, avallata in modo irrazionale dall'ex provveditorato agli studi, di nuovi indirizzi scolastici".
Un esempio?
"L'istituto professionale per l'agricoltura di Partinico, che ha sede in un edificio rurale con un ampio appezzamento di terreno attorno e per il quale la Provincia ha acquistato le macchine per le prove di laboratorio sulle piante e sui terreni. Ebbene, è frequentato da sole ragazze perché è a indirizzo socio-psico-pedagogico".
Insomma, assessore, lei si dichiara innocente'
"Non nego che alcune situazioni logistiche si debbano migliorare, ma a passare per l'unico responsabile di decisioni prese da altri proprio non ci sto".
s. i.


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