Repubblica-Palermo-In classe a 5 anni, novità per pochi
Due settimane per le iscrizioni in prima elementare. Allarme dei direttori: "Le classi si affolleranno" In classe a 5 anni, novità per pochi Mancano aule e insegnanti, ok solo a un bambino su qua...
Due settimane per le iscrizioni in prima elementare. Allarme dei direttori: "Le classi si affolleranno"
In classe a 5 anni, novità per pochi
Mancano aule e insegnanti, ok solo a un bambino su quattro
SALVO INTRAVAIA
Dopo un tam tam di diversi giorni sono state riaperte le iscrizioni, ma soltanto alla scuola elementare. La materna per il momento rimane al palo. Con l'emanazione della circolare della Moratti parte ufficialmente la riforma, ma insegnanti e capi d'istituto vedono un percorso in salita.
Le famiglie dei piccoli che compiranno sei anni entro il 28 febbraio 2004 hanno ancora due settimane di tempo per iscriverli (entro il 30 aprile) in prima elementare, ma non ci sarà posto per tutti. Infatti, secondo i dati dell'Istat, nell'Isola i potenziali "primini" sono poco meno di diecimila, mentre le cento classi in più che potranno essere attivate con i 150 posti assegnati dal ministero dell'Istruzione alla Sicilia saranno in grado di accogliere solo 2.500 alunni. Per i bambini della materna la riapertura delle iscrizioni è stata rinviata a data da destinarsi perché l'Anci (l'Associazione nazionale dei Comuni d'Italia) non ci sta a mettere a disposizione aule e personale senza ricevere i relativi finanziamenti dallo Stato.
Ma non sono soltanto i mancati finanziamenti a rendere problematico l'ingresso dei bambini di cinque anni e mezzo all'elementare. Secondo i capi d'istituto mancano le aule e si prevedono difficoltà di gestione delle iscrizioni già accettate nel gennaio scorso. "Non ho una sola aula libera", dice Giuseppina Buccola, direttrice del circolo didattico Partanna Mondello. Stessa situazione alla scuola Pitrè di via Giotto, dove il capo d'istituto, Ignazio Palazzo, sostiene: "Possiamo accontentare soltanto pochissime famiglie perché non abbiamo ambienti per nuove prime. L'unica soluzione è quella di inserire i nuovi alunni nelle classi già esistenti, che inevitabilmente si affolleranno".
Ma non sarà facile aumentare il numero degli alunni per classe, perché in parecchi casi gli edifici scolastici sono in affitto e il numero di alunni è vincolato dall'ampiezza delle aule: per inserire 28 bambini in una prima occorre uno spazio di cinquanta metri quadrati. Mancano gli spazi anche all'elementare Giovanni XXIII di via Sampolo, mentre è più fortunata la direttrice della Bonanno di via Pitrè, Maria Rosaria Bonanno, che può contare "su un'aula disponibile".
I problemi non sono legati soltanto all'edilizia. Giovanni Cigna, direttore dell'elementare Monti Iblei, si chiede: "A gennaio abbiamo accettato iscrizioni di bambini fuori dal comprensorio della nostra scuola, saturando le prime classi. Se adesso qualche famiglia del nostro comprensorio ci chiede l'iscrizione, cosa facciamo? Mandiamo via chi è già stato iscritto?". La circolare del ministero non lo chiarisce né specifica se l'iscrizione in anticipo comprende anche gli altri punti della sperimentazione: Inglese e Informatica, portfolio delle competenze, piani educativi individualizzati e insegnante tutor (o prevalente). Le famiglie saranno costrette a decidere al buio, perché il ministero fornirà successivamente tutti questi chiarimenti. Stessa sorte aspetta le insegnanti, che sapranno all'ultimo momento casa fare.
Ma c'è chi ha già provato l'ebbrezza della mini sperimentazione e non appare al settimo cielo. "Siamo state proiettate da un giorno all'altro in una realtà completamente nuova - dice Anna Cirino, insegnante di scuola elementare e responsabile della sperimentazione alla direzione didattica Sperone (una delle tre scuole statali della provincia ammesse alla riforma) - e abbiamo dovuto inventare tutto, dai piani individualizzati ai portfoli delle competenze". Per questo gli insegnanti si sono dovuti sottoporre a un periodo di formazione che "li ha costretti a ritornare a scuola quasi tutti i pomeriggi", racconta la direttrice dello Sperone, Giovanna Giarraffa. Gli unici a essere contenti dell'anticipo sembrano i genitori. "All'inizio è stato difficile - dice Angela Contorno, mamma del piccolo Giuseppe - ora l'esperienza può considerarsi positiva".