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Repubblica-Palermo-In 12 mila lasciano la scuola fuga anche dalle elementari

IL DOSSIER Cresce la dispersione degli alunni più piccoli e di quelli del superiore. Dito puntato su Province e Comuni In 12 mila lasciano la scuola fuga anche dalle elementari ...

25/03/2005
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la Repubblica

IL DOSSIER
Cresce la dispersione degli alunni più piccoli e di quelli del superiore. Dito puntato su Province e Comuni
In 12 mila lasciano la scuola fuga anche dalle elementari
A Palermo cifre quadruple rispetto alle medie nazionali "Troppi rioni a rischio"
SALVO INTRAVAIA


Oltre 12 mila alunni siciliani non terminano l'anno scolastico. Una parte si ritira. Alcuni abbandonano gli studi dopo qualche mese. Altri ancora non mettono piede a scuola neppure per un giorno: sono i piccoli che lavorano in nero nelle botteghe o che vengono avviati precocemente verso attività illegali. Ecco i numeri più preoccupanti sulla dispersione scolastica illustrati dalla Direzione scolastica regionale. Dito puntato su Province e Comuni "che dovrebbero affiancare la scuola, supportando le famiglie".
Nell'Isola rispetto allo scorso anno, come anticipato da Repubblica, la dispersione nelle scuole elementari e nelle superiori è cresciuta, mentre è in lieve calo alla media. Ma i dati, che mettono a nudo una situazione ormai cronica, sono da considerarsi provvisori, considerato che manca all'appello il 20 per cento delle scuole. Le nove realtà provinciali presentano andamenti differenziati, ma su tutte spicca Palermo, che fa registrare valori quattro volte superiori alle medie nazionali e spesso doppi rispetto alle altre città metropolitane siciliane. La causa principale, secondo gli esperti, è l'alto numero di quartieri "a rischio", sia in centro sia in periferia.
Qualche esempio. La dispersione nelle elementari palermitane si attesta all'1,29 per cento. La media regionale è dello 0,82 per cento, mentre in provincia di Catania si ferma allo 0,58. Riguardo ai bocciati, il grosso del fenomeno, la provincia di Palermo supera l'1 per cento, contro lo 0,26 per cento della media nazionale e lo 0,63 dell'intera regione. L'insuccesso colpisce soprattutto i maschi, mentre le ragazzine sono più brave. Stesso andamento alla media (abbandoni allo 0,84 per cento e bocciature al 7,64), benché in calo rispetto al 2002-2003.
La scuola superiore siciliana fa registrare scarti meno consistenti rispetto alle medie nazionali. Uno studente su tre è promosso con "debito" in una o più materie, mentre 12 ragazzi su 100 vengono bocciati. Raddoppiano invece rispetto all'anno prima gli evasori, iscritti ma mai frequentanti. Il direttore scolastico regionale, Guido Di Stefano, dice di non essere pessimista, ma aggiunge di non potere dichiararsi soddisfatto. "La situazione è sostanzialmente stabile", sintetizza.
Ma sembra difficile scendere al di sotto dei valori attuali, zoccolo duro del fenomeno, con numeri di gran lunga superiori alle medie nazionali. "Occorre il sostegno alle famiglie da parte degli enti locali - sostiene Maurizio Gentile, psicologo e responsabile del monitoraggio regionale, che auspica protocolli d'azione e non più d'intesa - Per l'evasione le scuole non hanno colpe. Per gli abbandoni e i ritiri condividono le responsabilità con gli enti locali". A totale carico della scuola, invece, l'insuccesso dei bocciati.
Lunga la lista delle proposte per migliorare la situazione, ma i vertici della Direzione scolastica regionale fanno capire che senza risorse umane ed economiche non si può andare lontano. E se i 90 operatori socio-psicopedagogici siciliani, ridotti drasticamente dal ministro Moratti due anni fa, non saranno confermati, la dispersione sarà destinata a crescere.


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