Repubblica/Palermo: "Il mio quartiere è tutto al contrario"
Lo Zen nei temi dei ragazzi della Falcone: qui litigano con le pistole
SALVO INTRAVAIA
Per loro resta un luogo «bello», nonostante tutto. Nonostante la droga, la malavita, il degrado umano e sociale. Nonostante l´assenza di istituzioni e di regole, che allo Zen 2 sembra invece l´unica regola certa. A dodici anni qualcuno spera ancora nel cambiamento, ma tanti sembrano già disillusi. A raccontare uno dei quartieri più deprivati d´Italia sono i ragazzi di una seconda media della scuola Falcone, sollecitati dal tema in classe proposto qualche giorno fa da un´insegnante di Italiano: "Caro diario, oggi ti racconto del mio quartiere".
Chiedono spazi verdi in cui giocare, lamentano l´incombenza dello spaccio di droga e della criminalità nella vita quotidiana: mandare via malaffare e degrado dallo Zen 2 è il loro desiderio, unito a alla disillusione verso le istituzioni assenti. I ragazzini si dicono convinti che «se non ci fossero certe persone lo Zen sarebbe molto più tranquillo». «Nel mio padiglione – scrive una di loro – abitano delle famiglie molto educate ma altre meriterebbero di andare in prigione». Senza mezzi termini spiegano che «ci sono troppi spacciatori e se non fosse per loro e per le persone scafazzate il quartiere si potrebbe aggiustare».
«Vogliamo – scrive uno studente – gente gentile e educata», «vorrei – continua un´altra – che il mio quartiere cambiasse ma è la gente che deve cambiare». L´elenco delle cose che secondo loro non vanno è lunghissimo. «Il mio quartiere è tutto al contrario». «Ci sono troppi spacciatori e drogati che si comprano quella cosa davanti ai bambini». Ma non solo. «Quando delle persone fanno un litigio si fanno male perché prendono i coltelli e le pistole e a me non mi piace».
E ancora: «Siringhe per terra e vecchi che fanno la pipì davanti alle bambine» e «ragazzi che rubano macchine, motori e biciclette». Alcuni «corrono con i motorini e bruciano le macchine», altri «a 16 anni si fumano le canne, spacciano» e si fanno «inseguire dalla polizia». C´è chi «tira uova nelle finestre delle persone e scrivono sui muri». Ma, nonostante il quadro, «il quartiere – scrivono in tanti – è molto bello». «Le case sono belle, sono grandi e alcune a due piani», «ci sono alberi e prati», «una bellissima chiesa» e «un negozio».
«C´è anche un bel parco, allo Zen 1, ma che è sporco perché non lo puliscono mai». C´è spazio anche per qualche riflessione: «Io sto crescendo bene ma i miei fratelli stanno crescendo un pochino male», recita un tema. I ragazzini denunciano l´abbandono del Comune e delle istituzioni: «I palazzi sono tutti rotti e le strade con i buchi», «il nostro giardino è tutto sporco e noi lo vogliamo più pulito». Il desiderio è di avere «il campo di calcio», «i giochi per i bambini, per farli divertire e giocare tutti, e un campo di pallavolo per le ragazzine».
Quasi tutti conoscono il significato dell´acronimo famoso in tutto il mondo: Zona espansione nord. Ma uno di loro è convinto che significhi Zona eroina nascosta. Senso di impotenza e disillusione sono dietro l´angolo: «Il quartiere è criticato in tutto il mondo», «noi lo dovremmo migliorare ma va a peggiorare». E ad uno di loro l´impresa sembra «impossibile». «Il miglioramento dello Zen è impossibile. Non è il quartiere, sono le persone che lo abitano che non lo mantengono sistemato. Quindi è impossibile».