Repubblica/Palermo: Il Garibaldi disobbedisce alla Gelmini
Delibera dei docenti: "Non applichiamo la riforma, ci toglie autonomia" I prof sostengono che la legge non è ancora definitiva "Penalizzati i nostri corsi sperimentali"
SALVO INTRAVAIA
Il Garibaldi dice no alla riforma Gelmini. I professori del prestigioso liceo classico della città mettono nero su bianco la disobbedienza alla riforma della scuola secondaria superiore, che dovrebbe prendere il via nel prossimo mese di settembre. «Il collegio dei docenti ha voluto esprimere il forte disagio della categoria - spiega il preside, Antonio Martorana - per una riforma vissuta come una tegola sulla testa e dalla quale, in termini di decisioni, i professori si sono sentiti esclusi».
La clamorosa protesta del Garibaldi si aggiunge a quella di altri istituti italiani, ma è la prima in città. Il riordino dell´insegnamento superiore prevede una ristrutturazione dei curriculum che metterà a repentaglio la cattedra di diversi docenti. «Si tratta - avverte Giovanna Federico, docente di Matematica - di una decisione temporanea. L´idea del ministero è di far andare avanti le scuole con le deliberazioni degli organi collegiali, senza che ancora ci sia un provvedimento in vigore. Ma così i ragazzi si stanno iscrivendo senza alcuna certezza».
I professori del Garibaldi, si legge nel documento votato all´unanimità, ritengono «grave che il ministero inviti le scuole superiori a dare avvio al riordino senza che sia concluso l´iter legislativo» della legge sul riordino della scuola secondaria di secondo grado, senza che «i regolamenti abbiano il visto della Corte dei conti e la firma del presidente della Repubblica» e pur mancando ancora la loro pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
Sui tre regolamenti i tecnici del ministero stanno ancora lavorando per gli ultimi ritocchi. Intanto però la data di scadenza delle iscrizioni (il 26 marzo) si avvicina, e gli insegnanti del liceo di via Canonico Rotolo hanno deliberato di «non compiere alcun atto applicativo di tali provvedimenti fino a quando essi non saranno legge» e di invitare il Comune, la Provincia e la Regione a presentare ricorso contro «l´invasione delle competenze in materia di programmazione territoriale dell´offerta formativa».
Il prossimo anno, secondo i quadri orario predisposti dal ministero, il liceo classico passerà a 27 ore settimanali, che diventeranno 31 soltanto al triennio. «Il nostro Piano dell´offerta formativa - dice il preside Martorana - è stato finora molto aperto alle sperimentazioni, ma in futuro non potrà essere lo stesso». La maggior parte dei corsi del Garibaldi è infatti sperimentale, con l´insegnamento dell´Inglese in tutti e cinque gli anni o con due lingue straniere. E, ancora, con il potenziamento della Matematica, della Fisica e della Storia dell´arte.
Dal prossimo anno, invece, niente bilinguismo, ma soprattutto Matematica, Fisica e Storia dell´arte notevolmente ridimensionate rispetto a oggi. Per limitare i danni, «quando la riforma diventerà legge - annuncia la professoressa Federico - lavoreremo sulla quota di autonomia per discostarci il meno possibile dall´attuale offerta formativa». Operazione che si prevede tutt´altro che semplice.