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Repubblica/Palermo: I precari occupano l´Ufficio scolastico

A rischio le convocazioni di venerdì per l´assegnazione delle supplenze Si aggrava un docente in sciopero della fame "Smetteremo quando il ministro Gelmini accetterà il confronto"

31/08/2010
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la Repubblica

SALVO INTRAVAIA

Da ieri mattina i precari della scuola occupano l´Ufficio scolastico provinciale di Palermo. Il blitz è scoccato attorno alle 12,30, dopo una concitata assemblea organizzata dalla Flc Cgil di Palermo e dai precari in sciopero della fame dallo scorso 17 agosto. Le convocazioni per l´assegnazione delle supplenze, che inizieranno venerdì prossimo, rischiano così di subire uno stop forzato: anche se per il momento gli occupanti non sembrano intenzionati a bloccarle, non è ancora detta l´ultima parola. Nella sola provincia di Palermo, i supplenti che perderanno lavoro e stipendio sono un migliaio circa. Per i docenti, l´unica speranza concreta è fare armi e bagagli alla volta di una città del Nord, sperando di essere pescati dalle cosiddette graduatorie di "coda". Per il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) si aprono le porte della disoccupazione o dei progetti regionali, valevoli anche per una parte degli insegnanti, ma considerati «una elemosina». E non solo: i tagli agli organici metteranno in difficoltà anche alunni e genitori. «Sarà sempre più difficile – afferma giusto Scozzaro, della Flc Cgil regionale – che vengano garantiti i diritti essenziali dei bambini e degli studenti siciliani, che già adesso hanno un tempo scuola ridotto rispetto ai propri coetanei delle altre regioni». Scozzaro parla anche di il diritto allo studio per gli alunni disabili «gravemente messo a rischio dai tagli» e chiede «l´apertura immediata di un tavolo di confronto con il ministro dell´Istruzione e con il presidente della Regione per affrontare le gravissime criticità e lo stato della scuola siciliana».
Intanto, prosegue lo sciopero della fame di Salvo Altadonna, il docente di sostegno che digiuna ormai da due settimane, al quale ieri si è aggiunto Paolo Di Maggio, assistente tecnico di 43 anni con moglie e tre figli da mantenere. «Altadonna – spiega Silvia Bisagna, precaria di Inglese – è in condizioni critiche: comincia ad accusare nausea, crampi allo stomaco e ovviamente ha la pressione bassissima». E si continua a digiunare anche a piazza Montecitorio a Roma: «Smetteremo lo sciopero della fame – dichiara Giacomo Russo – quando il ministero Gelmini accetterà un dibattito pubblico sulla riforma». Mentre il marito di Caterina Altamore, la docente di scuola elementare che digiuna da venerdì scorso assieme a Russo, ha scritto al Presidente, Giorgio Napolitano, perché faccia sentire la propria voce anche sui precari della scuola. Caterina, 37 anni, ha lasciato in Sicilia tre figli piccoli per manifestare a Roma, ma è affetta da una patologia che non le consentirebbe di fare lo sciopero della fame e comincia ad accusare gli effetti del digiuno. Ieri, i due palermitani sono stati raggiunti da Pietro Di Grusa, costretto a sospendere la protesta dopo tre ricoveri in ospedale. Oggi, a piazza Montecitorio è prevista la visita del segretario del Partito democratico, Pierluigi Bersani.


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