Repubblica-Palermo-I movimenti assediano la Moratti
Sindacati e rappresentanti delle associazioni della società civile si sono ritrovati ieri all'Università. Obiettivo: fermare la riforma I movimenti assediano la Moratti Mille all'assem...
Sindacati e rappresentanti delle associazioni della società civile si sono ritrovati ieri all'Università. Obiettivo: fermare la riforma
I movimenti assediano la Moratti
Mille all'assemblea di Lettere, oggi di nuovo in piazza
Docenti e studenti con un unico slogan: "No al modello di scuola voluto da Berlusconi"
Dottorandi e assegnisti dell'Ateneo hanno avviato un sito Internet e chiedono adesioni
SALVO PALAZZOLO
Adesso, la protesta palermitana contro la riforma Moratti ha davvero tanti volti. Di professori, studenti, rappresentanti di associazioni della società civile, sindacalisti e genitori. Prima di ieri pomeriggio non si erano mai incontrati: è stata la facoltà di Lettere a tenere a battesimo il nuovo movimento. Erano quasi in mille all'assemblea cittadina. Una sola l'idea: "No al modello di scuola voluto dal governo Berlusconi, è antidemocratico". Tanti i modi per dirlo. "Deve essere una battaglia di tutta la società civile", dice Alessandra Siragusa (leader siciliano di "Emily", l'associazione delle donne in politica) introducendo l'incontro.
Ecco il nodo attorno a cui ruota il dibattito: come raccogliere consensi per la "demorattizzazione" della scuola? "Perché fuori da qui la gente pensa che gli insegnanti non facciano niente", non usa mezzi termini Salvo Piscopo, docente di matematica alla scuola media di Capaci: "Questa scuola è già di qualità". Per farlo comprendere, il professore propone provocatoriamente: "Non assegnamo più compiti per casa ai nostri alunni". L'assemblea dell'aula Columba, affollatissima (oltre mille persone), si infervora. Ad ascoltare ci sono i rappresentanti dei sindacati confederali, e anche quelli di Andu, Adu e Snals. Studenti e docenti, dalle elementari all'università, sono stipati anche per terra. Ognuno porta la sua proposta.
I dottorandi e gli assegnisti precari dell'Ateneo sono già su Internet: si sono riuniti in coordinamento e hanno pubblicato un documento, "per una riforma vera", chiedono adesioni all'indirizzo mail lavagetfisica.unipa.it. Tutti nella stessa situazione: i 170 ricercatori precari che hanno già firmato il documento chiedendo maggiore sicurezza per il futuro e un docente di scuola con tanti anni di servizio che vede a rischio il proprio posto di lavoro. Il professore si chiama Pippo Vetri, mette subito in guardia: "Trent'anni fa ci ritrovavamo proprio in quest'aula a parlare degli stessi problemi - dice - adesso non facciamo gli stessi errori". L'assemblea è attraversata da una pausa che sembra interminabile. Per chi ha fatto il '68, un tuffo nel passato. Per tutti gli altri, un punto interrogativo. Il professore Vetri invita a essere "uniti", perché "le spaccature non aiutano, anzi fanno vincere la Moratti".
Avvertenze a parte, il neo movimento anti riforma sembra essere in salute. Questa mattina muoverà per un'occupazione simbolica del rettorato. Alle 10,30 allo Steri ci sarà un'assemblea nell'aula magna, aperta a tutti. In prima fila il rettore Giuseppe Silvestri. Ha dato la sua adesione pure il leader del movimento dei professori, Giovanni Fiandaca, che non aveva aderito all'assemblea di Lettere per divergenze sull'organizzazione dell'incontro.
Adesso, tutti uniti contro la Moratti: sabato alle 17, sit-in piazza Politeama. "Bisogna coinvolgere le famiglie", è il leit motiv del movimento: "A rischio c'è democrazia nel nostro paese".
I Cobas, intanto, portano in giro per la città il loro "bus demorattizzante", che distribuisce materiale sulla riforma e le ragioni del no. Venerdì è previsto un incontro dibattito sulla "controriforma Moratti" al liceo classico Meli. Sabato, prima del sit-in, i Cobas si lanciano in "action painting": pittura contro la riforma in piazza Politeama.
L'assemblea di Lettere si trasforma presto nel quartier generale delle nuove idee per la protesta. Chi parla di occupazioni di scuole e facoltà, chi di altri dibattiti aperti alla società civile. Gli interventi sono davvero tanti. Per il movimento anti Moratti sono passi importanti: adesso i tanti volti sembrano uno solo.