Repubblica/Palermo: "Frustrati e senza futuro": dito puntato contro i baroni
Università, j´accuse dei ricercatori
"L´Ateneo è un ambiente tossico Facciamo fatica a inserirci in modo indipendente"
Ricercatori «frustrati e senza futuro», assegnisti di ricerca che chiedono di non essere abbandonati e invocano diritto di parola. Ieri, durante la Conferenza generale d´Ateneo, in viale delle Scienze, che ha sostituito l´inaugurazione dell´anno accademico, è andato di scena il grido d´allarme delle giovani leve dell´Università. Assenti toghe ed ermellini, all´istituzione cui stanno «dedicando la vita» ricercatori e assegnisti, ma anche studenti, dottorandi e specializzandi, hanno chiesto regole trasparenti per dare opportunità di futuro a tutti i meritevoli.
Un atto di accusa contro i baroni, che dettano legge nei dipartimenti. Davide Corona, 38 anni, portavoce dei mille ricercatori dell´Ateneo, lo ha detto a chiare lettere: «L´Università è diventato un ambiente tossico. Facciamo troppa fatica a inserirci in maniera indipendente. I nostri dipartimenti sono pieni di docenti ancorati a logiche baronali. Passi ai concorsi solo se se sta bene al barone di turno». L´Università dipinta come un «castello incantato» dove chi entra inizia a condividerne le logiche. «Invece dobbiamo spezzare tutti questo incantesimo - ha aggiunto Corona - per non vedere passivamente le migliaia di giovani trasformarsi in pochi anni da cittadini pronti a spaccare il mondo in cinici, privi di speranze».
E Claudia Campanella, portavoce dei 450 assegnisti di ricerca, che assistono i docenti, ha denunciato le difficoltà legate ai ritardi negli stipendi e alle spese da sostenere per convegni e pubblicazioni, in mancanza di un fondo per le loro esigenze. «Le istituzioni non possono restare indifferenti», ha sottolineato l´assegnista del dipartimento di Anatomia. Il rettore Roberto Lagalla, che ha annunciato il riequilibrio in tre anni dei conti dell´Ateneo e la prossima pubblicazione del codice etico, ha promesso un sostegno: «L´Università non funzionerebbe senza di loro». I giovani universitari dell´Udu oggi lanciano una fotopetizione di protesta alle 16 in piazza Verdi contro le politiche giovanili del governo. «Fermiamo la banda baroni» è stata invece l´iniziativa dei giovani di Azione universitaria, che ieri hanno avviato provocatoriamente una raccolta di fondi tra i docenti per salvare l´ateneo dal buco di 19 milioni del bilancio.
a.r.