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Repubblica/Palermo: Fondi pignorati in dieci istituti

Mai assunti i centralinisti ciechi: risarcimento da 75 mila euro

11/03/2007
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la Repubblica

Bloccati i pagamenti per le attività straordinarie e i compensi per i collaboratori. Presidi in rivolta: "Vicenda paradossale"

Fondi pignorati in dieci istituti

Mai assunti i centralinisti ciechi: risarcimento da 75 mila euro

L´obbligo di avviare al lavoro i non vedenti discende dall´iniziativa della Provincia che ha fatto installare consolle per gli handicappati

SALVO INTRAVAIA

In dieci scuole di Palermo arriva l´ufficiale giudiziario. Il pignoramento riguarda i fondi per i corsi di recupero e i progetti per le attività extracurricolari. Ma in pericolo ci sarebbero anche gli stipendi dei supplenti e dei Co.co.co La vicenda è parecchio ingarbugliata. Al centro della contesa l´assunzione di una decina di centralinisti non vedenti, avanzata dalla Unione italiana ciechi (l´Uic), mai richieste dai presidi ma previste da una legge nazionale. E ancora, una serie di sentenze del Giudice del lavoro di Palermo che danno ragione ai centralinisti e una sfilza di atti di pignoramento, da 75 mila euro più interessi, che gravano sui bilanci di 10 istituti superiori cittadini.
La storia inizia nel 2000 quando l´Uic segnala all´Ufficio di collocamento di Palermo la presenza presso alcune scuole superiori della città di «centralini telefonici con posto per operatore non vedente vacante». Qualche tempo prima, la Telecom, su richiesta della Provincia, aveva installato - presso i licei scientifici Cannizzaro, Galilei e Einstein, il liceo classico Garibaldi, i tecnici commerciali Pio La Torre, Crispi, Ferrara e Duca Abruzzi, il socio psicopedagogico Regina Margherita e il liceo artistico Catalano - centralini con le caratteristiche previste dalla normativa che consente l´assunzione degli operatori non vedenti.
A questo punto si attiva l´Ufficio provinciale del lavoro che intima alle scuole di assumere i centralinisti. Ma il provveditorato agli studi precisa che gli organici della scuola non prevedono centralinisti. Ne segue una lunga battaglia a colpi di carta da bollo che dura tre anni e nel 2003 l´ufficio di Collocamento assume d´ufficio gli interessati. Ma chi paga? Se la gestione degli edifici scolastici è di pertinenza della Provincia secondo Guido Di Stefano, direttore dell´Ufficio scolastico regionale, è lo stesso ente locale che deve farsi carico del pagamento dello stipendio dei centralinisti. «L´installazione dei centralini - scrive Di Stefano - è stata frutto di un´iniziativa unilaterale dell´amministrazione provinciale, assolutamente non richiesta dai dirigenti scolastici. Sarebbe pertanto logico che all´onere derivante dall´assunzione del personale in questione provvedesse la stessa amministrazione provinciale».
Intanto i centralinisti scelti dalla graduatoria si rivolgono al Giudice del lavoro che a dicembre 2005 si pronuncia in loro favore: «Il rapporto di lavoro è costituito a decorrere dall´8 aprile 2003», scrive il giudice Dante Martino. Segue il ricorso al Tar Sicilia da parte di Di Stefano ma la sentenza è immediatamente esecutiva e scatta la richiesta di risarcimento danni: tre anni di stipendio, pari a 75 mila euro. «I dirigenti scolastici - spiega Giuseppe Occhipinti, preside del Pio La Torre - non possono assumere nessuno se non su delega del provveditorato. Da noi non c´è un traffico telefonico da giustificare la presenza di un centralinista. Dagli enti locali si saremmo aspettati un altro tipo di attenzioni. Ora però ci troviamo con 75 mila euro bloccati». «Ma quale centralino - incalza Aldo Zanca, preside del Cannizzaro - sono sbigottito da questa storia tipicamente italiana. È il classico esempio di come si possano illudere persone deboli col miraggio di un posto di lavoro. Non dovrei pagare gli stipendi ai supplenti e ai Co.co.co? È tutto così assurdo che me ne infischio».


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