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Repubblica/Palermo: Errori sui tagli, aule sovraffollate

Il calo di iscritti è molto inferiore al previsto. Sos dei sindacati

02/04/2008
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la Repubblica

Ai licei il ministero ipotizzava una flessione di oltre duemila studenti Sono tremila in più

SALVO INTRAVAIA

Le previsioni sulla diminuzione degli alunni, in Sicilia, erano sbagliate, eppure i tagli restano. È quello che emerge dall´ultimo incontro tra il direttore dell´Ufficio scolastico regionale, Guido Di Stefano, e i sindacati della scuola. Nel corso del consueto appuntamento sugli organici del personale docente per il prossimo anno scolastico, Di Stefano ha consegnato ai rappresentanti dei lavoratori i prospetti contenenti i dati sugli alunni e i posti previsti per il 2008-2009. Negli istituti superiori, in particolar modo, la previsione fatta qualche settimana fa dal ministero della Pubblica istruzione, guidato da Giuseppe Fioroni, a supporto del decreto taglia-organici è risultata sbagliata. E non di poco.
A fronte di un decremento complessivo (per tutti gli ordini di scuola, esclusa la materna) stimato attorno alle novemila unità di alunni per l´Isola, il dicastero di viale Trastevere ha predisposto una prima "cura dimagrante" (pari al 60 per cento del taglio complessivo) di 1.727 posti. Ma al momento - «e il dato può ancora migliorare», dicono i sindacati - il conteggio degli alunni in carne e ossa trasmessi dalle scuole vede un decremento di sole seimila unità. Ma le cattedre salteranno lo stesso, quindi si prospettano classi sovraffollate. È negli istituti superiori, quelli più penalizzati, che i conti non tornano. «Nella scuola secondaria di secondo grado - spiega Angelo Prizzi, segretario regionale della Cisl Scuola - il ministero ha ipotizzato un calo di 2.828 alunni. Ma, come avevamo detto qualche giorno fa, la previsione era sovrastimata. Perché al momento abbiamo oltre tremila alunni in più rispetto all´anno in corso».
E i tagli? Quelli restano. Nel 2008-2009 le scuole superiori siciliane dovranno cavarsela con 741 cattedre in meno: pari a circa 1.500 classi. In provincia di Palermo, a titolo di esempio, si prevedono oltre 500 studenti in più rispetto a quest´anno e 94 posti in meno.
Ma, al di là dei numeri, cosa significherà per alunni e insegnanti la mossa ministeriale? I sindacati hanno le idee chiare. «Quella del governo sugli organici della Sicilia è una politica inaccettabile che punta al risparmio a ogni costo: pare di capire che i conteggi previsionali e i tagli, come si può vedere, sono fatti a prescindere dagli alunni», accusa Giusto Scozzaro, segretario regionale della Flc Cgil. «Tagli che soprattutto al superiore - dice il sindacalista - fanno a pugni con la qualità dell´offerta formativa e la sicurezza all´interno delle aule».
Un quadro per nulla roseo, che costringerà gli addetti ai lavori a rimboccarsi le maniche. «Immaginare - incalza Prizzi - classi ancora più affollate di oggi è difficile: sappiamo che in diverse realtà il numero di alunni è già abbondantemente al di sopra dei limiti massimi previsti dagli stessi decreti sulla formazione delle classi e, quel che più importa, sopra i limiti per la sicurezza».
Il timore, a questo punto, è che a pagare il prezzo più salato possano essere gli studenti meno attrezzati. «In queste condizioni - conferma il leader della Cisl Scuola - il rischio che la dispersione scolastica, in Sicilia già elevata, possa ulteriormente aumentare è alto».


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