Repubblica-Palermo-Domani prof in sciopero corteo contro la Moratti
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LA PROTESTA
Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Cobas contestano la riforma
Domani prof in sciopero corteo contro la Moratti
La scuola si ferma per un giorno. Domani insegnanti, non docenti e capi d'istituto aderenti a Cgil, Cisl, Uil, Cobas e Gilda incroceranno le braccia. A Palermo l'appuntamento è alle 9 in piazza Politeama, da dove muoverà un corteo che giungerà in piazza Indipendenza, davanti a Palazzo d'Orleans. Qui una delegazione chiederà di essere ricevuta dal presidente della Regione Salvatore Cuffaro.
I sindacati attaccano il governo su tre fronti: rinnovo del contratto, legge finanziaria e riforma Moratti. Per salvaguardare "il potere d'acquisto delle retribuzioni", Cgil, Cisl e Uil chiedono per il biennio 2004-2005 un incremento retributivo dell'8 per cento. Ma anche l'interruzione della politica dei tagli, più risorse nella Finanziaria per la scuola e, soprattutto, "il blocco di qualsiasi tentativo di manomissione degli automatismi stipendiali che determinerebbe la conseguente riduzione delle retribuzioni". Ipotesi che i Cobas bollano come "progetto criminale". E ancora, più risorse per il sostegno e "la definizione delle immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti". Muro contro muro anche sulla riforma Moratti. "La Gilda - dice il coordinatore provinciale, Fabio Pipitò - si farà promotrice di un referendum abrogativo. Le famiglie devono sapere che i costi della riforma graveranno sulle loro spalle. Accanto ai ticket sanitari ci saranno fra qualche anno anche quelli scolastici".
A partire da domani, per quattro giorni, anche il personale della scuola voterà per rinnovare le rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) del pubblico impiego. In Sicilia andranno alle urne oltre 190 mila lavoratori. Sanità ed enti locali, con circa 100 mila addetti, i comparti più numerosi, seguiti da quello delle forze dell'ordine.
Lo sciopero degli insegnanti contro la politica del governo anticipa di due settimane lo sciopero generale. Martedì 30 novembre scenderanno in piazza tutti i lavoratori, con manifestazioni articolate per regioni.
s. i.