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Repubblica/PAlermo: Concorso annullato, duecento presidi in bilico

Compiti di otto facciate corretti in due minuti. I bocciati tornano in gioco

02/06/2009
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la Repubblica

Sottocommissioni senza presidente Di Stefano: "Aspetto le indicazioni dell´Avvocatura"

SALVO INTRAVAIA

Duecento neo-presidi siciliani rischiano di dover tornare a insegnare. Il Consiglio di giustizia amministrativa ha accolto i ricorsi presentati da due docenti esclusi dal concorso, bandito nel 2004, che chiedevano l´annullamento dell´intera procedura selettiva. Secondo gli avvocati di Maria Antonietta Cucciniello e Giuseppina Gugliotta, dai verbali emerge che «il tempo medio di correzione di ogni singolo elaborato si aggirava sempre intorno ai due minuti e trenta secondi, insufficiente per la correzione di compiti composti da otto o dieci facciate». Non solo: «L´elaborato numero 1003 è stato valutato positivamente, nonostante fosse costellato di errori grammaticali e di sintassi». E altri tre «sono stati valutati positivamente, nonostante contenessero chiari segni di identificazione, per cui i candidati che li avevano redatti avrebbero dovuto essere esclusi dal concorso». In più, non si capisce «dove e come venissero custodite le buste numerate e aperte, i cui elaborati venivano esaminati in sedute successive», mentre «la valutazione degli elaborati avveniva senza seguire puntualmente l´ordine di numerazione degli appositi elenchi».
Ma, soprattutto, le due sottocommissioni hanno «proceduto alla correzione di moltissimi elaborati con una commissione incompleta, in quanto nell´una o nell´altra era assente il presidente». Infatti le due sottocommissioni (con due componenti ciascuna) correggevano i compiti contemporaneamente ma avevano un unico presidente. Secondo i legali degli esclusi, per correggere gli elaborati occorreva essere almeno in tre.
È su quest´ultimo punto che si è pronunciato il collegio presieduto dal giudice Riccardo Virgilio. «La circostanza che la commissione esaminatrice - afferma il Cga - avrebbe proceduto alla correzione degli elaborati senza avere la legittima composizione (…) non può non inficiare in radice le relative operazioni». Per queste ragioni «l´appello va accolto».
Guido Di Stefano, dirigente dell´Ufficio scolastico regionale che ha gestito l´intera procedura, getta acqua sul fuoco: «Non mi è stato ancora notificato nulla, ma in genere questi provvedimenti valgono esclusivamente per i ricorrenti». Che potrebbero rientrare in gioco. Di Stefano non nasconde le sue perplessità: «Le commissioni sono state fatte così in tutta Italia, comunque seguirò le indicazioni dell´Avvocatura dello Stato per applicare il provvedimento».


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