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Repubblica/Palermo: Classi che scoppiano, carta che manca i presidi: ecco l´anno che ci aspetta

Tutte le emergenze raccontate dai capi di istituto

28/08/2007
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la Repubblica

Niente fondi per pagare supplenti e mediatori linguistici per stranieri
All´Iti Volta acquisiti gli arredi in disuso dell´Enel, per i banchi però non c´è rimedio
Alla media Garibaldi gli alunni rischiano di ritrovarsi senza sedie
SALVO INTRAVAIA

Dalle classi superaffollate alle difficoltà di sostituire anche una sola maniglia. Con ragazzini che entrando in classe non troveranno una sedia su sui sedersi e probabilmente neppure un professore, perché pagare un supplente diventerà sempre più difficile. E ancora, caro-libri, scuole sporche e insicure e incertezza normativa. Per scoprire, a pochi giorni dall´avvio delle lezioni, quali sono i 10 problemi più pressanti della scuola basta rivolgersi a chi è costretto a fare i salti mortali o ad escogitare veri e propri espedienti per restare a galla: i capi d´istituto.
Per la verità c´è l´imbarazzo della scelta e in pochi minuti l´elenco delle emergenze si allunga in modo impressionante. Accantonato il caro-libri che al rientro delle vacanze, per mamme e papà si tradurrà in una batosta, sono soprattutto i problemi legati al personale a preoccupare i dirigenti scolastici. Ma non solo. «Con i tagli agli organici - dice un dirigente che preferisce l´anonimato - ci saranno classi che supereranno i 30 alunni». «I finanziamenti indeterminati e spesso insufficienti non ci consentono di fare fronte - aggiunge Roberto Tripodi, preside del tecnico industriale Volta di Palermo - alle assenze più lunghe, come maternità e lunghe malattie».
Angoscia condivisa anche da, Giuseppe Drago, preside incaricato all´elementare Perez fino al 31 agosto. «In alcune classi si sono registrate anche tre maternità, come si fa a pagare i supplenti?», si chiede. Ma non è solo il taglio al budget imposto dalla Finanziaria che crea difficoltà. «Nelle scuole con numerosi alunni stranieri, per favorire il successo formativo, occorrerebbero figure di supporto - fa notare Drago - come mediatori linguistici e culturali che dovrebbe garantire il Comune. È il caso degli alunni cinesi ma finora non abbiamo ottenuto nulla».
Lo stesso problema si verifica dall´altra parte della città con gli alunni rom. All´elementare De Gasperi ci saranno 41 alunni provenienti dal vicino campo nomadi. «Se non è possibile avere un mediatore, abbiamo chiesto al Comune di inviarci almeno un facilitatore», dice la direttrice, Maria Grazia Granata che si chiede: «Quanto è stato tagliato sul sostegno?».
C´è poi il capitolo della manutenzione degli edifici scolastici e degli arredi. «La Provincia - ammette Salvatore D´Agostino, preside del liceo scientifico Galilei di Palermo - ci assegna gli arredi col contagocce e i locali avrebbero di bisogno di continua manutenzione». Stessa cosa alla elementare e media dove, a fornire gli arredi dovrebbe provvedere il Comune. «Da due anni - denuncia Anna Maria Catalano, preside della media Garibaldi - non riceviamo nulla. Quest´anno, con ogni probabilità avremo ragazzini in piedi». A scarseggiare sono anche scrivanie, librerie, armadi e sedie per il personale di segreteria. «Al Volta - spiega il preside - abbiamo preso gli arredi che ha dimesso gratuitamente l´Enel, ma per banchi e sedie non c´è nulla da fare, occorrerebbe sostituirne almeno il 10 per cento».
Se non bastasse l´allarme sui pulizieri che scarseggiano, rinfrescare le scuole, come ogni anno, sarà quasi impossibile. «Il Comune ci ha tagliato la maggior parte dei fondi e di tinteggiare le pareti non se ne parla», aggiunge la Catalano che lamenta «il solito balletto dei supplenti che al Garibaldi coinvolge metà degli insegnanti e quasi tutti i collaboratori scolastici».
Ma le lamentele non sono dirette soltanto agli amministratori locali. Fra pochi giorni il ministero della Pubblica istruzione renderà note le Nuove indicazioni nazionali. Un documento che per la scuola materna, elementare e media costituisce un vademecum su cui costruire il Pof (Piano dell´offerta formativa). «E´ scandaloso - sbotta la Catalano - che a pochi giorni dall´avvio delle lezioni non si conosca il contenuto di un documento così importante».
Al superiore i problemi sono legati soprattutto all´obbligo e ai debiti degli studenti. «Il ministro ha detto che i debiti sono troppi e vanno saldati prima dell´esame di Stato. Ma come? Occorre ripristinare gli esami di riparazione o no?», si chiede Tripodi. Anche l´obbligo a 16 anni mette in difficoltà i presidi.
«Gli insegnanti sono ancora troppo legati ai saperi - spiega Luigi Affronti - mentre con l´elevamento dell´obbligo a 16 anni occorre dedicarsi alla didattica. Occorre un intervento sulla classe docente».


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