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Repubblica-Palermo-CIÒ CHE NON PIACE DELLA RIFORMA SCOLASTICA

CIÒ CHE NON PIACE DELLA RIFORMA SCOLASTICA LUCIA MARIA COLLERONE Quali sono i punti deb...

05/03/2004
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la Repubblica

CIÒ CHE NON PIACE DELLA RIFORMA SCOLASTICA
LUCIA MARIA COLLERONE


Quali sono i punti deboli della riforma Moratti per la scuola siciliana? I genitori devono porsi la domanda visto che la nuova scuola li coinvolge in scelte impegnative e visto, anche, il consistente legame tra offerta formativa della scuola e territorio. L'informazione che viene dalle fonti ministeriali è superficiale, ma da uno studio più accurato dei giudizi degli studiosi che se ne interessano, il quadro relativo ai risvolti della riforma per noi siciliani, è davvero preoccupante.
La scuola dell'infanzia (ex scuola materna) dovrà contare sul sostegno del Comune per gestire l'intervento di figure assistenziali per i piccoli non completamente autonomi che vi si iscriveranno con i nuovi criteri. La generalizzazione dell'iscrizione è solo in una fase di sperimentazione e solo per le strutture adatte e per i Comuni in grado di sopportarne il carico economico; quanti Comuni siciliani saranno in grado di attuarla? In una realtà come quella siciliana, che viene definita per decreto statale "ad alto rischio di esclusione culturale" come verrà affrontata e vissuta la possibilità data alle famiglie di rifiutare gli insegnamenti non obbligatori e quindi di ridurre a ventisette ore la frequenza della scuola dei propri figli? Saranno infatti le famiglie, tenendo conto del Pof (piano offerta formativa) della scuola, a stabilire, di concerto con il maestro tutor, se e quali laboratori (Larsa) far seguire al figlio per tre ore non obbligate.
Che risultato avrà questa possibilità di scelta sui problemi di dispersione scolastica? Le scuole siciliane sono tutte strutturalmente già pronte ad attivare laboratori che abbiano un reale valore in termini formativi? Per i genitori dei ragazzi delle scuole secondarie superiori di secondo grado l'innovazione, che è un punto di forza in generale e diviene un punto di debolezza nel territorio siciliano, è l'introduzione dell'alternanza scuola-lavoro con la possibilità di frequentare stage, di fare periodi di lavoro presso aziende, di opzionare il piano di studi personalizzato con corsi professionali o organizzati da università, valutato per mezzo di un sistema di crediti, raccolti in un portfolio che segue l'alunno in tutto il suo percorso. Nella realtà meridionale sarà facile trovare le aziende in grado di svolgere questo ruolo educativo o, per lo meno, disposte a farlo per tutti gli alunni?
Ci sono anche punti di debolezza che riguardano la riforma in generale, a prescindere dal territorio (l'introduzione della seconda lingua europea nella secondaria di primo grado comporterà un numero minore di ore di studio delle due discipline; esistono docenti formati per l'attività così delicata del tutor come prevista? l'équipe gerarchizzata di insegnanti come eviterà la marginalizzazione degli insegnanti satellite rispetto al prevalente) e se a questi si aggiungono i punti deboli legati al nostro territorio disagiato, che ne sarà dell'istruzione dei nostri figli?


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