Repubblica-PAlermo-Buono scuola anche per i ricchi
Pronto il regolamento, domande da lunedì prossimo fino al 31 luglio. Ammesso chi ha almeno 260 euro di spese Buono scuola anche per i ricchi Abolito il tetto di reddito, esclusi di fatto g...
Pronto il regolamento, domande da lunedì prossimo fino al 31 luglio. Ammesso chi ha almeno 260 euro di spese
Buono scuola anche per i ricchi
Abolito il tetto di reddito, esclusi di fatto gli studenti delle statali
SALVO INTRAVAIA
Al via le domande per ottenere il buono scuola. Da lunedì prossimo, e fino al 31 luglio, le famiglie siciliane potranno presentare le istanze per ottenere il parziale rimborso delle spese sostenute per frequentare gli istituti dell'Isola. Il tormentato regolamento sui criteri per l'erogazione del "buono" sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione di venerdì 30 maggio e sarà disponibile anche sul sito www.regione.sicilia.it.
Rispetto alle tante notizie circolate negli ultimi mesi, il regolamento appena varato dalla presidenza della Regione introduce alcune importanti novità rispetto a quella che sembrava ormai la versione definitiva: rimborso delle spese - comunque non superiore a 1.500 euro - sostenute per la frequenza di una scuola statale o paritaria, nella misura del 75 (prima fascia), 50 (seconda fascia) o 25 (terza fascia) per cento in relazione al reddito familiare.
Anzitutto la terza fascia, contrariamente a quanto annunciato mesi fa dall'assessore alla Pubblica istruzione Fabio Granata, sarà accessibile a tutti, senza alcun limite di reddito. Insomma, un rimborso del 25 per cento delle spese non sarà negato a nessuno, neppure alle famiglie con i redditi più alti. Il secondo punto fermo è la franchigia (260 euro) che la Regione applicherà prima di erogare il buono e che, dopo un lunghissimo tira e molla, è stata confermata.
Sull'intero regolamento, che ha avuto una difficoltosa gestazione, per mesi si sono fronteggiate due linee. La prima, portata avanti dai tecnici della Presidenza e favorevole alle scuole paritarie, prevedeva una franchigia - che di fatto mette fuori gioco gli studenti siciliani che frequentano le scuole statali - e tre fasce di reddito, l'ultima delle quali con un importo piuttosto alto. La seconda, sostenuta dall'assessorato alla Pubblica istruzione di via Magliocco, che nell'ultima stesura del documento aveva annullato la franchigia, consentendo l'accesso al sussidio regionale anche agli studenti delle scuole statali. A sorpresa, è passata una versione molto favorevole alle paritarie. Infatti non solo la franchigia è stata mantenuta, e taglia fuori i ragazzi delle scuole statali che in nessun caso pagano più di 260 euro di tasse e contributi per la frequenza, ma la terza fascia, non prevedendo più un limite di reddito, è aperta a tutti. In questo modo la quasi totalità del corposo finanziamento previsto dalla legge dello scorso ottobre (circa 45 milioni di euro per quest'anno) andranno nelle casse delle scuole private.
Ma cosa dovranno fare le famiglie per ottenere il rimborso delle spese sostenute per mandare i figli nelle scuole pubbliche e private? Basterà inviare una domanda in carta semplice, redatta sul formulario predisposto dalla Regione e che sarà pubblicato assieme al regolamento, all'assessorato regionale alla Pubblica istruzione di via Magliocco, allegando una serie di documenti, fra i quali la fotocopia dell'ultima denuncia dei redditi del nucleo familiare e delle quietanze rilasciate dalla scuola.
Le spese rimborsabili (oltre i 260 euro di franchigia e nella misura del 75, 50 o 25 per cento) sono quelle relative alle tasse (di iscrizione, di frequenza, d'esame e di diploma), alle rette e "direttamente connesse alla frequenza scolastica e deliberate dagli organi collegiali". Per gli alunni portatori di handicap, sempre in relazione al reddito familiare, le spese saranno rimborsate quasi per intero: il 90 per cento. Ad agosto e a settembre l'amministrazione regionale stilerà una graduatoria degli aventi diritto ed erogherà il beneficio, prima a coloro i quali si trovano in prima fascia, successivamente a quelli della seconda e terza fascia. Il tutto entro il 30 settembre di ogni anno.