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Repubblica-Palermo-Bidelli addio, scuole in ginocchio

sentenza che rimanda gli "esecutori" agli enti locali crea effetti a catena. Il provveditore chiede udienza a Musotto Bidelli addio, scuole in ginocchio Si allarga il fronte del rifiuto...

01/02/2004
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la Repubblica

sentenza che rimanda gli "esecutori" agli enti locali crea effetti a catena. Il provveditore chiede udienza a Musotto
Bidelli addio, scuole in ginocchio
Si allarga il fronte del rifiuto della scopa, allarme dei presidi
SALVO INTRAVAIA


torna l'incubo delle scuole sporche per le famiglie e i ragazzi. Dopo la sentenza dello scorso 22 gennaio con cui la Corte d'appello ha rispedito nei ranghi della Provincia quattro "esecutori scolastici" passati allo Stato quattro anni fa, il fronte dei bidelli che si rifiutano di fare le pulizie si allarga e rischia di mettere nuovamente in crisi la scuola pubblica della città.
Alla elementare Tomaselli la situazione viene definita dalla direttrice "insostenibile". Dall'inizio delle lezioni, la scuola aveva fatto fronte con estrema difficoltà al rifiuto di cinque "esecutori" di impugnare scope e secchi. Da una settimana, però, a questi se ne sono aggiunti altri tre. "È un disastro ? commenta la direttrice, Isabella Dipane ? In certe giornate non riusciamo ad assicurare neppure i servizi essenziali, rischiamo di non potere andare più avanti". Nella scuola elementare di via Lazio si rischia la sospensione delle lezioni per carenze igieniche anche perché a coloro che si rifiutano di pulire vanno aggiunti gli assenti per malattia, numerosi nella stagione fredda.
Alla elementare Trieste di via Sampolo, a causa delle assenze per malattia dei bidelli dipendenti dalle cooperative, inviati a tamponare la situazione di emergenza determinata dall'astensione di 11 esecutori, "la scuola è tornata sporca come a ottobre, quando intervenne la Gesip", denuncia Marco Frasca Polara, consigliere ds dell'ottava circoscrizione. Ieri le mamme hanno protestato chiedendo l'intervento della polizia. Domani si torna al tempo ridotto, con uscita alle 11, fa sapere la direttrice, Maria Mendola.
La sentenza, emessa una settimana fa, riguarda solo quattro ex bidelli provinciali ma era molto attesa perché è la prima di una lunga serie di pronunciamenti definitivi che nei prossimi mesi la Corte d'appello sarà chiamata a emettere. In tre anni, infatti, il giudice del lavoro di Palermo si è più volte espresso a favore degli "esecutori scolastici" passati dagli enti locali (Comune e Provincia di Palermo) allo Stato con la qualifica di bidello, e ogni volta l'Ufficio scolastico regionale, diretto da Guido Di Stefano, è ricorso in appello.
Adesso dal Tribunale si aspetta una sfilza di sentenze d'appello che, riguardando procedimenti sostanzialmente analoghi, non dovrebbero discostarsi da quella che ha stabilito per gli ex bidelli Francesco Anello, Salvatore Campanella, Maria Rossi e Francesco Marchesano il ritorno nelle file del personale di Palazzo Comitini. All'indomani della sentenza, la situazione è precipitata anche alla scuola media Cesareo perché "i bidelli statali, che per solidarietà ? dice la preside, Maria Di Naro ? facevano gli straordinari pulendo anche gli spazi degli esecutori scolastici comunali, adesso non ne vogliono più sentire. E la scuola è sporca. I genitori protestano, ma non so come risolvere il problema".
Nell'ottobre scorso le scuole in crisi erano una quindicina. Dopo le vibranti proteste delle mamme e dei papà, che in alcuni casi si armarono di scope e stracci, dovette intervenire il sindaco Diego Cammarata disponendo la pulizia dei locali attraverso la Gesip. Ma quattro mesi fa a portare avanti lo sciopero della scopa erano soltanto 200 "esecutori" sugli oltre mille passati allo Stato da Comune e Provincia. Ora si teme il dilagare della protesta e la paralisi delle scuole. Ma la bomba che può esplodere da un momento all'altro è quella relativa agli "esecutori" di Palazzo delle Aquile, la maggior parte dei quali (circa 800) transitati allo Stato. Con il loro rientro il Comune sarà costretto a rivedere la pianta organica. Intanto, per dare esecuzione alla sentenza e avere la possibilità di nominare i supplenti al posto degli "esecutori scolastici" tornati alla Provincia, il dirigente del Centro sevizi amministrativi (l'ex provveditorato agli studi), Paolo Giambalvo, ha chiesto un incontro col presidente della Provincia, Francesco Musotto.


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