Repubblica-Palermo-Autunno caldo per la scuola i supplenti bloccano lo Stretto
Sit-in agli imbarcaderi per chiedere immissioni in ruolo e "pari dignità" con i giovani specializzati Autunno caldo per la scuola i supplenti bloccano lo Stretto Una delegazi...
Sit-in agli imbarcaderi per chiedere immissioni in ruolo e "pari dignità" con i giovani specializzati
Autunno caldo per la scuola i supplenti bloccano lo Stretto
Una delegazione è stata ricevuta dal prefetto che scriverà al ministro
Scattano i tagli: nelle elementari e materne 350 posti in meno Classi più numerose
SALVO INTRAVAIA
Si profila un autunno caldo per gli insegnanti. I primi ad agitare bandiere e striscioni sono stati ieri mattina i supplenti siciliani e calabresi, che si sono dati appuntamento a Messina per chiedere a gran voce le immissioni in ruolo, che tardano ormai da due anni, e manifestare contro la disparità di trattamento tra precari storici e sissini '#8211; i docenti specializzati attraverso i corsi universitari biennali '#8211; che si è venuta a creare all'interno delle stesse graduatorie permanenti. "Una disparità '#8211; sottolinea Raffaella Leonardi, portavoce dei precari '#8211; che sembra potersi aggravare ancora di più con il disegno di legge che il governo vuole presentare a settembre e che rischia di cancellarci completamente".
Una delegazione di docenti è stata ricevuta dal prefetto, Stefano Scammacca, che si è impegnato a inviare una lettera al ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti. I supplenti in Sicilia sono un esercito, quasi 48 mila, e quelli che prestano servizio per tutto l'anno sono 10 mila. I posti attualmente vacanti sono circa 3.500, ma i precari temono che la politica dei tagli li azzeri e che per loro, dopo anni di sacrifici, non rimanga nulla.
Dai precari storici arriva un'altra richiesta. "Chiediamo '#8211; dice Giusy Barbaro, supplente palermitana '#8211; pari dignità tra la nostra abilitazione e quella dei sissini che in questo momento godono di una legislazione più favorevole". La protesta si è conclusa all'imbarcadero dei traghetti della Caronte, con un sit-in che ha rallentato le operazioni di imbarco dei turisti, ai quali sono stati distribuiti volantini.
Ma ad alzare la voce non sono soltanto i supplenti. Con l'anno scolastico alle porte anche i docenti di ruolo hanno di che lamentarsi. I tagli in Sicilia hanno finito per incrementare il numero di alunni per classe alla scuola media e al superiore, dove tutte le cattedre sono state portate a 18 ore settimanali. Negli istituti di secondo grado si registra un aumento degli alunni di 5.300 unità, a fronte di un decremento di 72 classi rispetto allo scorso anno. All'elementare e alla materna la scure ministeriale ha invece falciato circa 350 posti, che per lo più le scuole utilizzavano per offrire opportunità educative aggiuntive. Dal 1° settembre i tanti progetti avviati negli anni precedenti verranno meno. In tutto la scuola siciliana lascia per strada circa duemila posti. Gli alunni sono invece aumentati di circa mille unità. "La riduzione dei posti deriva dall'esigenza di una razionalizzazione a sfondo economico del personale - dice Rosario Leone, dirigente responsabile degli organici della direzione scolastica regionale per la Sicilia - È auspicabile che in futuro, per ovviare ai tagli, vengano aumentate le risorse a disposizione dei dirigenti scolastici".
A complicare la già difficile vita dei circa 500 titolari siciliani di ruolo al superiore rimasti quest'anno senza cattedra '#8211; e per questo costretti a trovare una sistemazione di fortuna '#8211; è in arrivo un'ulteriore riduzione di 500 posti, congelati dalla Finanziaria solo per il 2003-2004 ma che fra un anno svaniranno nel nulla.