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Repubblica/Palermo: Alunni in calo, batosta sulle cattedre

In settembre previsti tagli per 3.600 docenti e 1.750 ausiliari

30/03/2010
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la Repubblica

La stretta dovuta alla diminuzione delle nascite in Sicilia, mentre in Italia crescono

SALVO INTRAVAIA

Oltre 5 mila posti in meno, migliaia di supplenti a casa e insegnanti di ruolo costretti a trovarsi un´altra scuola. Complice un calo degli alunni ormai inarrestabile, i tagli agli organici della coppia Tremonti-Gelmini ancora una volta penalizzeranno in maniera pesante la scuola siciliana. Dopo la batosta dell´anno scolastico in corso, nell´Isola si replica con migliaia di docenti, bidelli, addetti ai laboratori e alle segreterie scolastiche a casa senza lavoro e stipendio, con scuole che avranno meno docenti per le piccole supplenze e meno personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) per il funzionamento. Ed è quasi certo che tra agosto e settembre tornerà ancora una volta la protesta di piazza di coloro che, dopo le convocazioni di inizio anno, realizzeranno di essere rimasti disoccupati.

Un paio di settimane fa, i tecnici del ministero dell´Istruzione hanno comunicato ai sindacati la previsione degli alunni per il 2010/2011. Un dato di fondamentale importanza perché è proprio su questa stima che viale Trastevere assegna gli organici del personale alle regioni. La Sicilia, secondo i tecnici ministeriali, farà i conti con un calo di oltre 8 mila e 700 alunni, 5 mila circa dei quali al superiore. Mentre a livello nazionale la popolazione scolastica crescerà di 7 mila e 700 unità. In Sicilia nascono sempre meno bambini e gli alunni stranieri sono pochissimi rispetto al Nord. Per queste ragioni, a settembre salteranno circa 3 mila e 600 cattedre e 1.750 posti di personale Ata.

A conti fatti, 5 mila e 350 posti che superano abbondantemente i posti lasciati liberi dai pensionati. Dal primo settembre, infatti, passeranno la mano 2 mila e 500 docenti e 750 Ata. La differenza, pari ad oltre 2 mila posti, sarà a carico dei supplenti isolani che vedranno calare drasticamente le possibilità di continuare a lavorare. Ma non solo: i presidi dovranno fare i salti mortali per trovare gli insegnanti da mandare in classe per le assenze di qualche giorno dei docenti, sempre più laboratori rimarranno chiusi e gli alunni senza vigilanza nei corridoi. E il direttore dell´Ufficio scolastico regionale, Guido Di Stefano, dovrà fare i conti con le pressanti richieste di organico provenienti dalle scuole. «Non ci sono più parole - commenta Giusto Scozzaro, leader della Flc Cgil siciliana (nella foto piccola in alto) - per descrivere la politica irresponsabile di un governo che ha deciso di penalizzare la Sicilia più di altre regioni. Il degrado della nostra scuola è ormai sotto gli occhi di tutti e una seria presa di posizione della compagine di governo regionale non è più rinviabile».


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