La polemica
L´Mpa: "A Montecitorio siamo stati obbligati alla fiducia"
La gimcana dell´Mpa attorno ai tagli alla scuola si è conclusa ieri in una Sala d´Ercole illuminata a giorno: il partito che aveva manifestato a Catania, sabato scorso, contro la riforma Gelmini, martedì sera ha votato alla Camera la fiducia posta dal governo Berlusconi sul decreto e alla fine ha appoggiato la mozione dell´Ars che, all´unanimità, ha bocciato lo stesso atto. Roba da far girare la testa. Non a Lino Leanza, segretario regionale dell´Mpa: «A noi questa riforma non piace, mette a rischio il posto di lavoro di tanti docenti e la scuola del Sud. Purtroppo a Roma, quando ci mettono di fronte la fiducia, ogni dibattito è soffocato. Ma il nostro dissenso è manifesto. E lo esporremo personalmente al ministro Gelmini, in un incontro che avremo venerdì».
In attesa dello sperato chiarimento, ieri la contraddizione negli ultimi atteggiamenti dell´Mpa sulla scuola è stata sottolineata dal Pd. Sin dalla mattinata, sugli echi del voto alla Camera. «Ormai gli autonomisti in salsa siciliana ci hanno abituato: sempre, molto rumore per nulla», affermano il parlamentare nazionale Giuseppe Berretta e il segretario provinciale a Catania, Luca Spataro. E Antonello Cracolici, capogruppo del Pd all´Ars, rilancia: «Quelli dell´Mpa fanno gli autonomisti in Sicilia e i sudditi a Roma». Tocca a Lombardo, a ora di pranzo, replicare: «Siamo gli unici a non essere sudditi, lo sono semmai il Pd e il Pdl che hanno le loro segreterie a Roma dove prendono le decisioni».
Il Pd, a quel punto, decide di spingere a una nuova prova d´aula, ma a Palermo, gli esponenti dell´Mpa. A Sala d´Ercole, nel pomeriggio, arriva la mozione firmata dai deputati democratici. Che, almeno sulla carta, ha una conseguenza non di poco rilievo: impegna il governo regionale a ricorrere alla Corte Costituzionale contro le parti del decreto Gelmini che violano lo Statuto siciliano. E tutta l´Assemblea, Mpa compreso, la approva. «Questo voto - dice Giovanni Barbagallo, primo firmatario della mozione - impegna tutto il parlamento in un battaglia in difesa della scuola siciliana e del diritto allo studio». Barbagallo mette di nuovo il dito nella piaga: «Siamo lieti del sì di tutta la maggioranza compreso il Mpa, che a dire il vero ha avuto un atteggiamento assai contraddittorio». Di certo, l´assessore alla pubblica istruzione Antonello Antinoro fa sapere di avere apprezzato la mozione del Pd: «La mozione - afferma l´assessore - può rappresentare un ulteriore stimolo anche se già noi tutti, insieme al presidente Lombardo, avevamo intrapreso le iniziative politiche volte a tutelare gli studenti siciliani e il corpo docente». Riflettori, adesso, sull´incontro fra Lombardo e la Gelmini. Ma potrà davvero cambiare ancora qualcosa? L´Udc sferza il governatore: «Il dibattito in aula sulla mozione di contrasto alla riforma della scuola targata Gelmini-Tremonti - affermano Rudy Maira e Toto Cordaro - ha fatto emergere l´unità del parlamento regionale nella ferma opposizione a una manovra che taglia 15 mila posti di lavoro nei prossimi tre anni. Lombardo ora si faccia interprete della volontà dell´Ars e impedisca che sul decreto governativo si proceda a colpi di fiducia anche al Senato».
I lavori dell´Ars riprenderanno stamattina con la discussione di un´altra mozione - firmata da Antonello Cracolici (Pd), Edoardo Leanza (Pdl), Raimondo Maira (Udc) e Giulia Adamo del gruppo misto - per l´intitolazione dell´aeroporto di Comiso a Pio La Torre. E l´Assemblea tornerà a dibattere di quello che è ormai, da diversi mesi, un argomento fisso: il disegno legge sul golf.
e. la.
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