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Repubblica-Palermo-2002, fuga dalla scuola Palermo città dei bocciati

Presentato il primo studio regionale su abbandoni, evasioni e insuccessi 2002, fuga dalla scuola Palermo città dei bocciati I tagli minacciano la lotta al disagio Tra gli istituti superiori p...

13/06/2003
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la Repubblica

Presentato il primo studio regionale su abbandoni, evasioni e insuccessi
2002, fuga dalla scuola Palermo città dei bocciati
I tagli minacciano la lotta al disagio

Tra gli istituti superiori primato a Caltanissetta Un alunno su cinque non arriva al traguardo
SALVO INTRAVAIA

"Meglio a scuola che per strada" è il motto di tanti insegnanti che operano nei quartieri a rischio. Si riferiscono ai cosiddetti figli della strada, quelli che vivono giocando per le vie della città, utilizzati dalla malavita come corrieri della droga o per vendere di tutto ai semafori. Unico elemento che li accomuna è l'assenza dalle aule scolastiche. Ieri mattina il direttore generale dell'ufficio scolastico regionale, Guido Di Stefano, ha presentato il primo monitoraggio sulla dispersione scolastica in ambito siciliano, su dati relativi all'anno scolastico 2001-2002.
Nella scuola elementare e media la provincia di Palermo detiene il poco invidiabile primato di abbandoni (gli alunni che lasciano le lezioni a metà anno), evasioni (coloro che, pur essendo iscritti, non si sono mai presentati a scuola) e bocciati, con percentuali di gran lunga superiori alla media regionale. Per Maurizio Gentile, che ha diretto, su incarico di Di Stefano, il Gruppo di coordinamento regionale sulla dispersione scolastica, in provincia di Palermo il fenomeno è più rilevante a causa della maggiore complessità del territorio e del maggiore disagio sociale, ma allarga le braccia di fronte alla grande sorpresa del forte divario fra Palermo e Catania, le due maggiori province siciliane con realtà socio-economiche molto simili: "Ancora - dice - non siamo in grado di spiegare questa differenza, fra qualche mese avremo più informazioni".
Negli istituti superiori il primato spetta alla provincia di Caltanissetta, che fa registrare un indice di dispersione superiore al 20 per cento: un alunno su cinque si perde per strada o viene bocciato. Palermo è comunque un punto sopra la media regionale.
I dati del superiore mettono in luce la situazione disastrosa degli istituti professionali che in tutte le province fanno registrare tassi elevatissimi di dispersione: 36 per cento nel Messinese, 32 in provincia di Palermo e addirittura 40 per cento a Catania. Nel complesso la dispersione in Sicilia tocca valori doppi rispetto alla media nazionale. Ma per avere il dato completo dell'insuccesso scolastico occorre sommare a queste cifre quelle dei promossi con debito formativo in una o più materie. I numeri non sono ancora disponibili, ma Gentile sa già, perché in provincia di Palermo il dato è stato rilevato, che le percentuali schizzano in alto. Solo a titolo di esempio, l'insuccesso è del 90 per cento all'istituto Mursia di Balestrate e del 70 per cento dell'Alberghiero di corso dei Mille a Palermo.
Tutto questo lavoro, portato avanti con 90 operatori socio-psico-pedagogici, tra pochi mesi potrebbe essere vanificato dai tagli del ministro dell'Istruzione Letizia Moratti agli organici. Tagli che costringeranno tutti gli operatori a tornare in classe. La decisione sarebbe in contrasto con quanto stabilito durante la riunione del Consiglio europeo di Lisbona su istruzione e formazione, che ha deciso di prendere di petto il fenomeno della dispersione scolastica per realizzare una crescita economica sostenibile e una maggiore coesione sociale.
Gli operatori del settore sperano che la richiesta avanzata alla Moratti, col sostegno del presidente della Regione Salvatore Cuffaro e delle commissioni Antimafia e Cultura dell'Assemblea regionale, di 200 posti in più per l'anno prossimo venga soddisfatta. "Ritengo - dice ottimista Di Stefano - che otterremo più risorse dell'anno scorso. Il monitoraggio serve a suffragare queste richieste".


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