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Repubblica-Padova:Troppi bulli, a scuola con la scorta

La decisione della preside dopo i lanci di uova e gli insulti contro gli studenti più giovani: "Contro di loro vere intimidazioni" Troppi bulli, a scuola con la scorta Padova, poliziotti per p...

21/09/2005
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la Repubblica

La decisione della preside dopo i lanci di uova e gli insulti contro gli studenti più giovani: "Contro di loro vere intimidazioni"
Troppi bulli, a scuola con la scorta
Padova, poliziotti per proteggere le matricole dai "nonni"

FILIPPO TOSATTO

PADOVA - Agenti di polizia al liceo classico Tito Livio di Padova: a chiamare la questura è stata la preside Daria Zangirolami, decisa a proteggere le matricole di quarta ginnasio dal lancio di uova e di farina che gli studenti più grandi, del secondo e terzo anno del liceo, riservano tradizionalmente ai nuovi arrivati nel primo giorno di scuola. Un rito iniziatico, dove la goliardia sconfina nel bullismo, e che in passato aveva suscitato anche la protesta dei familiari dei "quartini": "Passi per qualche sfottò - spiega la dirigente dell'istituto - ma quando i ragazzini sono sistematicamente bersagliati e intimiditi allora è dovere della scuola intervenire".
Il liceo, che sorge nel cuore di Padova a pochi metri dalla prefettura, vanta una galleria di studenti illustri - a cominciare dall'europarlamentare diessino Giorgio Napolitano che non manca mai al ritrovo annuale dei "Oliviani" - e l'immagine delle Volanti schierate a scorta degli adolescenti ha suscitato sconcerto in città.
Ieri, per evitare "contatti pericolosi", la preside ha posticipato l'ingresso delle matricole anticipandone poi l'uscita di una decina di minuti. Ma, nonostante le precauzioni, non tutti i ginnasiali sono usciti indenni. Come hanno testimoniato le uova rotte e i brandelli di libri disseminati sul selciato. È successo anche che alcuni "vecchi" si siano appostati in una galleria vicina al liceo aspettando le matricole al varco.
"Ho visto tre studenti inseguire un ragazzino del primo anno - racconta una negoziante del centro - loro urlavano come forsennati, lui cercava di scappare ed è ruzzolato sull'acciottolato di porfido, era impaurito e piangeva mentre tentava di rialzarsi. Dal suo zainetto sono caduti un vocabolario e alcuni quaderni. Solo allora sono intervenuta e ho detto loro di smetterla. Per tutta risposta mi hanno insultata e minacciata, è stata una scena a dir poco incivile".
Il liceo Tito Livio, frequentato per lo più dai rampolli della ricca borghesia padovana, non è nuovo a episodi teppistici: l'estate scorsa un "commando" di liceali penetrò di notte nelle aule e le imbrattò con scritte oscene. Scoperti, ragazzi e ragazze furono puniti dalla preside che li costrinse - pena espulsione - a trascorrere l'estate ripulendo locali e giardini della scuola.
Ma il "nonnismo" nelle superiori non si è limitato al classico. Allo scientifico Enrico Fermi una studentessa, nel tentativo di sfuggire alla persecuzione annunciata, è caduta sull'asfalto e si è spezzata due incisivi. Ora i suoi genitori vogliono rivolgersi ai carabinieri mentre la preside del liceo, Annunziata Gagliardi, nel dichiarare tutta la propria indignazione, ha invitato gli studenti più anziani a "proteggere i nuovi arrivati da angherie e soprusi".


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