Repubblica/Napoli: Scuola, tagli record in Campania. I fondi per combattere la fuga dai banchi decurtati del 70 per cento
L´annuncio dell´assessore all´Educazione Gabriele: pronti a impugnare il decreto che prevede 3000 prof in meno
Le regioni del Nord avranno più docenti
BIANCA DE FAZIO
La Regione è pronta ad impugnare, in sede legale, il decreto che prevede un taglio di 3.000 insegnanti nelle scuole della Campania. «Due giorni fa - spiega l´assessore all´Educazione, Corrado Gabriele - sono stato convocato a Roma, coi colleghi di tutta Italia, dal viceministro dell´Istruzione Bastico. All´ordine del giorno, le riduzioni di organico dei prossimi tre anni. E la Campania è la regione maggiormente penalizzata. Perché abbiamo un calo di alunni, sostiene il ministero. Ma dimenticano, a Roma, che qui abbiamo contato 35 mila evasori dell´obbligo scolastico. Nello stabilire gli organici per il prossimo anno non se n´è tenuto conto. Il che - continua Gabriele - è come garantire il diritto all´istruzione solo a chi già lo ha, escludendo tutti i ragazzi, entro i 16 anni, che la scuola dovrebbe recuperare, ma che non riuscirà a riportare in classe se mancheranno persino gli insegnanti».
E non solo i prof saranno migliaia in meno, ma anche i finanziamenti per lottare contro l´evasione scolastica saranno decurtati del 70 per cento. La tabella di ripartizione dei fondi per il cosiddetto "obbligo formativo", assegna alla Campania, per quest´anno, solo 7 milioni e 760 mila euro, contro i 25 milioni e 442 mila euro dell´anno precedente. Una decurtazione del 69.5 per cento.
La Campania, dunque, è la regione che perde di più. Sia contando gli insegnanti, sia guardando ai finanziamenti. La Campania penalizzata oltre modo, come buona parte del Mezzogiorno. Mentre le regioni del Nord guadagnano sia in termini di insegnanti che di finanziamenti per l´obbligo formativo. Sull´altare del risanamento dei conti pubblici la vittima sacrificale è il Sud, e la Campania paga il prezzo più alto. «Le regioni centro-meridionali - aggiunge Corrado Gabriele - sono quelle che, nelle tabelle per la ripartizione delle risorse, hanno il segno meno. Tutte le regioni settentrionali, invece, aumentano considerevolmente le risorse: la Lombardia, ad esempio, passa da 39 a 57 milioni di euro, il Veneto da 19 a 37».
Certo al Nord le classi aumentano anche per il sopraggiungere di quote significative di immigrati, che al Sud arrivano ancora col contagocce, ma questo non basta a far tornare i conti. «Tra l´altro - prosegue Gabriele - le scuole meridionali vengono accusate di preparare poco e male i propri studenti: secondo una delle più accreditate indagini in proposito, i nostri migliori liceali sono pari ai migliori studenti degli istituti professionali del Nord. Ma come la facciamo una scuola di qualità se continuano a tagliarci docenti e risorse?».