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Repubblica-Napoli-Scuola, il piano assunzioni 1600 posti per la Campania

Pagina XI - Napoli Via libera dal ministero per il personale docente e non. Cauti i sindacati Scuola, il piano assunzioni 1600 posti per la Campania Napoli in pole position: spe...

15/11/2003
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la Repubblica

Pagina XI - Napoli
Via libera dal ministero per il personale docente e non. Cauti i sindacati
Scuola, il piano assunzioni 1600 posti per la Campania
Napoli in pole position: sperano in settecento
Buccino (Cgil): "Non bastano a coprire i vuoti d'organico Tra città e provincia ci sono cinquemila precari"
Il decreto stabilirà le quote di immissione per le regioni. La Moratti: "Saranno favorite quelle in maggior sofferenza"
BIANCA DE FAZIO


Il via libera alle 15 mila assunzioni di personale docente e non docente nella scuola dà ossigeno alle legittime aspettative delle migliaia di insegnanti campani in attesa delle immissioni in ruolo, dopo anni di blocco delle assunzioni. Ma i sindacati Cgil e Cisl già parlano di briciole. I posti vacanti, in Italia, sono oltre 100 mila solo per i docenti. "Assumerne 15 mila, a partire dal prossimo settembre, è una goccia nell'oceano" afferma Enrico Panini, segretario nazionale Cgil scuola. Analogo il commento di Daniela Culturani, della Cisl. Una goccia che in Campania significa tra le 1500 e le 1600 assunzioni, 7-800 delle quali solo a Napoli. "Ma non bastano neppure per coprire i vuoti di organico di un solo ordine di scuola. Già solo alle elementari, ad esempio, ne servirebbero molti di più" afferma Franco Buccino, segretario cittadino della Cgil scuola. A Napoli e provincia sono almeno 5 mila i docenti che mancano all'appello. Al loro posto, i precari. Il decreto che stabilirà le quote di immissioni in ruolo per ogni regione italiana non è ancora pronto, ma il ministro letizia Moratti ha assicurato che "saranno favorite le regioni in maggiore sofferenza". Dunque qualche nuovo docente in più potrebbe giungere in Campania, dove oltre alla cronica carenza di professori con contratto a tempo indeterminato si aggiunge la mancanza di personale Ata, i bidelli per intenderci. Una mancanza che ha costretto molti istituti a soprassedere dalle attività pomeridiane, a delegare la vigilanza sui ragazzi persino agli assistenti materiali che dovrebbero badare ai piccoli con handicap, a lasciare interi corridoi sguarniti di qualsiasi controllo. Le 15 mila immissioni in ruolo decise dal Consiglio dei ministri giungono dopo due anni di blocco delle assunzioni. E dopo le reiterate promesse del ministro. La Moratti aveva parlato, già 2 anni fa, di 21 mila docenti da assumere a tempo indeterminato. Un numero da moltiplicare di anno in anno. E invece s'è ridotto. Scatenando, tra l'altro, una guerra tra poveri: precari contro precari. Quelli usciti dalle Scuole di specializzazione universitarie contro i precari storici, i precari con punteggi alti per merito (le abilitazioni e la laurea) contro quelli che minacciano di scavalcarli solo per il servizio. "Le briciole concesse dalla Moratti non devono distrarci - afferma Guido de Rosa, coordinatore del comitato insegnanti precari di Napoli - dal problema del riequilibrio dei punteggi". Un provvedimento ora all'attenzione del Senato, dopo che una sentenza del Tar ha tolto ai precari storici i 18 punti concessi loro dalla Moratti (non perché non ne avessero diritto, ma perché mancava una legge ad hoc) come risarcimento per i 30 punti dati d'ufficio agli insegnanti che escono dalle Sicsi. "Il rischio è che si riduca di un terzo il punteggio per l'abilitazione e di un terzo i punti per altre abilitazioni conseguite, col risultato che quelli che hanno meriti minori scavalcheranno chi ne ha di maggiori, anche solo per 16 giorni di servizio in più".


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