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Repubblica/Napoli: Scuola di qualità, Campania bocciata

Rapporto della rivista "Tuttoscuola" sull´istruzione nazionale: la nostra regione è terzultima nella graduatoria finale

13/06/2007
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la Repubblica

Ai primi posti per la dispersione, ultimi in tecnologie e strutture
Il direttore Bottino: "È la conseguenza della realtà in cui viviamo, l´istruzione è un pezzo di questa città"
BIANCA DE FAZIO

Parlare di bocciatura è un eufemismo. La scuola campana è in un baratro. Praticamente all´inferno. A dirlo è il "Primo rapporto sulla qualità dell´istruzione" in Italia, realizzato, con criteri assolutamente scientifici, dalla rivista specializzata "Tuttoscuola". Che ha analizzato 152 diversi indicatori - tratti dalle rilevazioni ufficiali del ministero della Pubblica istruzione, dell´Istat, degli enti locali e di altre istituzioni - ed ha incrociato ben 63 mila dati da quelli sulla dispersione a quelli sui risultati scolastici, dalle strutture alle risorse finanziarie messe in campo dagli enti locali. Ne viene fuori un quadro per noi desolante: la Campania è terzultima (meglio solo della Sicilia e della Sardegna) nella graduatoria finale. Penultima quando si guardi a strutture e risorse, ovvero ai beni patrimoniali delle scuole (libri e attrezzature, ad esempio), alle spese per l´istruzione, alle tecnologie didattiche, alle strutture edilizie. Stessa posizione per il tempo pieno: qui, nelle scuole primarie ad esempio, solo il 5.3 per cento delle classi è a tempo pieno, contro il 43 per cento della Lombardia.
Ma quel che deve preoccupare di più è forse il risultato dei dati sulla scolarizzazione della popolazione e sui risultati scolastici: anche stavolta la Campania è terzultima, con un numero enorme di alunni ripetenti (alle medie il 2 per cento, contro l´1 per cento della media nazionale; negli istituti professionali oltre il 10). E Napoli è 98esima, su 100 città, quanto a dispersione scolastica. Un dato la dice lunga, in proposito: in 5 anni di istituto professionale si perdono 56 studenti su cento; più della metà. E negli istituti tecnici va appena meglio: per 100 ragazzi che si iscrivono al primo anno, sono più di 41 quelli che non completeranno gli studi. Un´ecatombe.
I risultati della ricerca di "Tuttoscuola" non giungono inaspettati per il direttore scolastico regionale. «La scuola è la conseguenza della realtà nella quale viviamo. La scuola non può essere diversa dal contesto. E se la Campania - e Napoli più delle altre provincie - è maglia nera su ogni fronte del vivere civile, l´istituzione scolastica non può essere altrimenti. Nella nostra città le scuole lottano molto, ogni giorno. Per la sopravvivenza. Come ognuno di noi. La scuola insiste, ci prova con caparbietà a cambiare la realtà, e talvolta anche a cambiare se stessa. Ma la scuola è solo un pezzo di questa città, di questa regione, di questa realtà». Aspettarsi che brilli, mentre tutto il resto è buio, è solo utopia. «Eppure - continua Bottino - questa classifica che ci vede agli ultimi posti mi sembra esagerata». E non è una difesa d´ufficio se subito dopo il numero uno della scuola campana aggiunge: «Ogni mattina faccio di tutto per entusiasmare me stesso e chi lavora al mio fianco». Ma l´entusiasmo non sana ferite antiche: «Certo scontiamo innanzitutto la cattiva condizione delle strutture. Di scuole se ne inaugurano, ogni tanto, ma il parco-strutture resta fatiscente, e le attrezzature difettano. E quando ci sono, gli atti di vandalismo fanno piazza pulita. Le scuole sono ancora indifese».


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