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Repubblica-Napoli-La Campania perde 900 impiegati

SPORTELLO SCUOLA Preoccupazione per i dati del ministero. Oggi a Roma la manifestazione dei sindacati che avvertono: "Siamo al collasso" La Campania perde 900 impiegati Tagli alla...

09/05/2005
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la Repubblica

SPORTELLO SCUOLA
Preoccupazione per i dati del ministero. Oggi a Roma la manifestazione dei sindacati che avvertono: "Siamo al collasso"
La Campania perde 900 impiegati
Tagli alla pianta organica, a rischio il nuovo anno scolastico
Secondo le stime per gli istituti con 600 alunni ci saranno appena otto bidelli Ridotto anche il personale di segreteria
BIANCA DE FAZIO


Dopo essersi abbattuta sugli insegnanti, la scure della Moratti raggiunge, adesso, il personale Ata, i bidelli e gli impiegati delle segreterie delle scuole. Solo in Campania, secondo l'ultima circolare del ministero, ce ne dovranno essere circa 900 in meno. Sacrifici che non solo determineranno posti di lavoro in meno, ma mettono a rischio il funzionamento degli istituti, dove già le attività didattiche non possono esser ampliate per la mancanza di quel personale che dovrebbe consentire l'apertura delle scuole oltre l'orario regolare di lezione. Gli organici di personale tecnico ed amministrativo passeranno dalle 31.188 unità di oggi alle 30.777 del prossimo anno scolastico (411 in meno, dunque), mentre i collaboratori scolastici da 20.223 diventeranno 19.758 (-465). È per il terzo anno consecutivo che bidelli e segretari vengono sacrificati in nome delle politiche del risparmio e della razionalizzazione della spesa. Basandosi su tabelle che tengono conto delle realtà locali e delle esigenze delle singole scuole si stabilisce, ad esempio, che materne, elementari e medie di 600 alunni abbiano 8 bidelli. E pazienza se i plessi di quella scuola sono più di uno, e dunque il personale va distribuito tra le varie sedi. Interi corridoi resteranno sguarniti, e a vigilare sui bagni delle studentesse si potrà contare su una unità.
Sempre secondo il decreto un istituto comprensivo di mille alunni potrà contare su 5 assistenti amministrativi, che dovranno vedersela con tre diversi ordini di scuole, con le documentazioni e le certificazioni e le domande di mille famiglie, con l'amministrazione di decine tra docenti, supplenti, incaricati. Le scuole sono istituzioni complesse, specie da quando ne è stata decretata l'autonomia, ma farle funzionare davvero, con organici da contagocce, è un'impresa.
La circolare ed il decreto su questi ulteriori tagli giungono proprio mentre i sindacati preparano, già oggi, una manifestazione nazionale contro il ridimensionamento degli organici per garantire la piena funzionalità delle scuole e della qualità delle stesse: appuntamento per questa mattina, alle 10, dinanzi al ministero dell'Istruzione, un presidio al quale parteciperanno i rappresentanti dei docenti e di tutti gli altri addetti del mondo della scuola. Una mobilitazione nazionale che è solo il preludio di quelle che verranno organizzate localmente, prennunciano i segretari di categoria di Cgil Cisl e Uil. Insieme allo Snals hanno messo a punto un documento nel quale denunciano "la drammaticità ed il collasso verso cui si sta avviando la scuola napoletana per i forti tagli al numero dei docenti e del personale ausiliario, tecnico ed amministrativo, che non consentono un regolare avvio del prossimo anno scolastico in una realtà nella quale le aree a rischio rappresentano la quasi totalità del territorio".
Cgil, Cisl, Uil e Snals lamentano inoltre "che il rapporto alunni-classe e alunni-docenti è tra i più alti rispetto alla media nazionale, mentre per poter dare risposte alle esigenze della realtà napoletana dovrebbe essere tra i più bassi, anche in conseguenza della carente messa in sicurezza degli edifici". Se infatti la norma prevede che le classi siano formate da 25 alunni o massimo 27 alunni (20 se ci sono handicappati), in molte scuole napoletane si arriverà a 30 ragazzi per classe. Se poi si aggiunge che le liste d'attesa per la scuola dell'infanzia sono lunghissime per carenza di aule e di docenti, il quadro diventa ancora più fosco. Per non parlare delle mancate attivazioni di tempo pieno e tempo prolungato, che, quando anche sono presenti nelle scuole, si limitano assai spesso a pochi giorni a settimana.
Intanto gli assessori provinciali all'Istruzione e all'Edilizia scolastica, riunitisi a Napoli, hanno chiesto al ministro un piano straordinario triennale per l'edilizia scolastica provinciale per complessivi 775 milioni di euro annuali.


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