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Repubblica/Milano: Seimila alunni in più, meno prof e l’incognita della riforma Gelmini: a Milano e provincia si parte nel caos

Contestazioni, volantinaggi e palloncini prima campanella per 430mila studenti

13/09/2010
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la Repubblica

di TIZIANA DE GIORGIO e FRANCO VANNI

Oggi 430mila studenti milanesi tornano a scuola, trovando meno insegnanti e più caos. Gli studenti rispetto allo scorso anno sono aumentati, 6mila in più, mentre i docenti diminuiscono. Ne mancano 4mila rispetto al 2009, e anche quando i presidi nei prossimi giorni avranno arruolato i supplenti che mancano, chiamandoli direttamente, resterà il taglio netto di 1.300 cattedre.
Così, nell'avvio d'anno più difficile per la scuola pubblica, scoppia la protesta. "La questione degli insegnanti precari è una ferita aperta - dice Rita Frigerio di Cisl Scuola - oltre a chi perderà il posto, c'è la prassi contraria alla legge di assegnare un supplente sempre alla stessa scuola, come fosse assunto, ma lasciandolo precario". Centinaia di "precari storici" preparano i ricorsi al tribunale del Lavoro.
Gli insegnanti e i genitori riuniti dal sito web Retescuole. net invitano ad "appendere un palloncino all'ingresso degli istituti per ogni insegnante tagliato". Il Pd ha organizzato volantinaggi di fronte a cento scuole, fra città e hinterland, allo slogan "sono in gioco i nostri figli e il nostro futuro".
E mentre il direttore scolastico regionale, Giuseppe Colosio, invita a "non drammatizzare" garantendo che "al suono della campanella tutti gli insegnanti saranno in cattedra", i sindacati lanciano l'allarme: "Ci sono 83 elementari che hanno avuto tre insegnanti tagliati, altre 82 ne hanno persi due - dice Pippo Frisone, di Flc Cgil - quando Colosio dice che il sistema scolastico lombardo regge non ci crede nemmeno lui".
Il Partito democratico ha scelto per la sua protesta le scuole che più pagano i tagli e le ristrettezze economiche, come la media ed elementare Madre Teresa di Calcutta in via Mondolfo, che ha un credito con lo Stato di 250mila euro per pagare supplenze, carta e gessetti. O l'elementare di via Ghini, "temporaneamente" ospitata nella scuola di via Bognetti, visto che la vecchia sede è contaminata da amianto.
Questa mattina Colosio farà il suo discorso di "in bocca al lupo" agli studenti delle elementare Cuoco-Sassi di via Corridoni, dove l'anno scorso si erano verificati casi di leucemia fra i bambini. E proprio in quell'istituto l'anno comincia con una brutta sorpresa: per carenza di insegnanti, i bambini che hanno scelto il "modulo" faranno a scuola due pomeriggi e non tre come in passato. Ci sono poi disagi che riguardano molte scuole, come le mense non ancora attive a causa della lentezza nell'organizzazione del servizio.
Una bella novità attende invece 600 studenti di prima in sei scuole elementari (due sono a Milano: la Diaz in via Crocefisso e via Sant'Orsola e la Ciresola, in viale Brianza e via Venini) dove per la prima volta si studieranno alcune materie in inglese. Ma l'iniziativa, promossa dalla direzione scolastica, è l'eccezione in un mondo dell'istruzione che naviga nei guai. L'incognita più grande riguarda le superiori: i ragazzi oggi verranno a contatto per la prima volta con i programmi riformati modello Gelmini, con meno ore di lezione nei tecnici e professionali.
Per molti, intanto, il rientro è stato anticipato con gli esami di riparazione. Le "verifiche di recupero" hanno fermato meno del 5 per cento dei rimandati, a loro volta circa un terzo del totale degli studenti. Al classico Berchet sono stati bocciati a settembre solo 10 dei 198 studenti alle prese con gli esami di riparazione. Al professionale Feltrinelli sono stati respinti appena 3 ragazzi su 200 e al tecnico Moresco 3 su 100.
Quasi tutti promossi anche all'istituto Ettore Conti, altro tecnico, dove il preside Pasquale Brucellaria dice: "Evidentemente i ragazzi si sono abituati all'idea che bisogna studiare". Hanno studiato, e tanto, i ragazzini che hanno passato il test per iscriversi al liceo musicale Tenca. Solo questa mattina scopriranno se ci saranno docenti e strumenti a sufficienza.


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