Repubblica/milano: Scuola, nuova raffica di tagli via altri 1500 prof in Lombardia
Il direttore scolastico "Garantiremo tutte le attività" Sindacati all´attacco "È il massacro dell´istruzione pubblica"
Cinquemila docenti meno del 2008. La Cisl ricorre al Tar |
FRANCO VANNI |
Per la scuola lombarda è andata peggio di ogni previsione. Nonostante le rassicurazioni della direzione scolastica regionale sul fatto che «nonostante i tagli il sistema dell´istruzione sarà perfettamente in grado di funzionare», i dati del ministero parlano chiaro: ai 3.375 posti di docente già cancellati se ne aggiungono ora altri 876 che sarebbero dovuti essere occupati da maestri e professori precari. Sommando anche i 623 docenti di lingua "risparmiati", il bilancio si fa pesante: da settembre nelle scuole lombarde ci saranno quasi 5mila insegnanti in meno. E mentre si aggiorna il conto dei tagli, i sindacati presentano ricorsi al Tar contro il provveditorato, portando sul piano giudiziario il braccio di ferro con l´amministrazione.
Per Corrado Barachetti, segretario regionale di Flc-Cgil, «il risultato della perdita di posti è che si faranno classi sovraffollate oltre il limite di legge, e l´offerta didattica sarà fatta a pezzi». E aggiunge: «Per salvare l´istruzione lombarda la direzione scolastica deve rimandare al mittente la richiesta di ulteriori tagli arrivata da Roma». Renato Capelli, capo regionale di Cisl Scuola, rilancia: «È un vero massacro della scuola statale, con grave danno per le famiglie e il rischio per molti insegnanti precari di non trovare più lavoro». Ieri i tre sindacati confederali, con un telegramma, hanno chiesto al direttore scolastico un «urgente colloquio». E se la Cgil ha già impugnato al Tar del Lazio la circolare che introduce i tagli, la Cisl si rivolge alla giustizia amministrativa lombarda: è di pochi giorni fa la presentazione di un ricorso contro il provveditorato in cui si contesta la legittimità degli atti con cui si è disposta la riduzione di organico. «Il tempo pieno andava garantito - dice Rita Frigerio, segretario provinciale del sindacato - una legge del 2007 prevede due insegnanti per classe, e con i tagli non ci saranno».
Il direttore scolastico Giuseppe Colosio, in trattativa con il ministero per ottenere il minor danno possibile alla scuola lombarda, anche alla luce dei nuovi tagli assicura: «Stiamo compiendo una ricognizione con le scuole sulla necessità di insegnanti per garantire tutte le attività. Inoltre abbiamo circa 800 posti da docente in più ancora da collocare, risparmiati nel conto generale delle cattedre, che andranno a coprire proprio l´ulteriore taglio disposto da Roma». Sulla posizione dei precari Colosio risponde: «Abbiamo avuto molti pensionamenti, questo ridurrà a poche unità il numero di coloro che a settembre si troveranno senza una cattedra». L´atteggiamento ottimista degli uffici di via Ripamonti non placa la protesta, che si fa sempre più dura. Cgil ha già annunciato uno sciopero il primo giorno di scuola, e per mercoledì prossimo è attesa una manifestazione dei precari a Roma. Anche Uil Scuola è sul piede di guerra. Il segretario regionale Carlo Giuffrè attacca: «Denunceremo, anche in sede legale, tutte le situazioni di illegittimità come le classi sovraffollate e i disabili senza assistenza». |