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Repubblica/milano: Scuola, il governo taglia 2.700 docenti

Allarme per il prossimo anno, a rischio materie tecniche e tempo pieno Alle superiori cancellate 1.689 cattedre, in arrivo una stangata anche per segreterie e bidelli. I sindacati: "Una vergogna"

10/04/2010
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la Repubblica

FRANCO VANNI

Per la scuola lombarda si annuncia una pioggia di tagli. Il ministero dell´Istruzione ha licenziato una bozza del personale per il prossimo anno scolastico, e il quadro è chiaro: a pagare il prezzo più alto dei risparmi previsti in Finanziaria saranno le scuole superiori. La contrazione delle ore settimanali negli istituti tecnici e professionali, cuore della riforma Gelmini, cancellerà 1.689 cattedre nella Regione. Saranno ridimensionati anche gli organici alle elementari, con 814 posti di maestra in meno da settembre, e le medie, che perdono 407 docenti. Nonostante aumenti l´organico alle materne (150 insegnanti in più), i sindacati parlano di «disastro peggiore alle aspettative».
I posti di docente cancellati in Lombardia saranno in tutto 2.760 su 91.940 (poco meno del 3 per cento), e intanto la popolazione scolastica cresce: da settembre ci saranno 13.577 alunni in più rispetto all´anno in corso (più 1,3 per cento), e si sfonderà così la soglia di un milione di iscritti (a cui si aggiungeranno poi gli stranieri arrivati in Italia in corso d´anno). Un´altra ondata di tagli, questa volta relativa a bidelli e personale di segreteria, sarà comunicata nelle prossime settimane, e la previsione è che si perderanno quasi 3mila posti.
Se è presto per sapere come le riduzioni saranno ripartite fra le province (Milano dovrebbe assorbire il 40 per cento del totale), è facile invece pesare l´effetto della riduzione di personale sulla didattica. Per Silvio Colombini, segretario regionale di Cisl Scuola, «negli istituti tecnici e professionali saranno sacrificate le materie più importanti, quelle caratterizzanti dei corsi». Per capirsi: si faranno meno laboratori di meccanica negli istituti per meccanici, si studierà meno Tecnica aerospaziale nelle scuole a indirizzo aerospaziale. «Sono tagli vergognosi - attacca Corrado Barachetti, capo della Flc Cgil lombarda - chiederemo a Cisl e Uil di mobilitarsi prima che sia tardi».
Fra maggio e giugno sarà definito il cosiddetto "organico di fatto": in base alle necessità delle singole scuole, i provveditorati chiederanno al ministero insegnanti in più dove servono. Starà al direttore scolastico regionale Giuseppe Colosio, e alla Regione, trattare per ottenere un parziale reintegro del personale cancellato. La Lombardia è oggi la regione più penalizzata con 2.760 cattedre in meno per il 2010/2011 sui 25.558 tagli totali. Ed è solo una parte di quanto il sistema dell´istruzione dovrà sacrificare sull´altare del contenimento della spesa. Quella annunciata ieri è infatti la seconda tranche di un piano triennale che in Lombardia - secondo stime - cancellerà 18mila posti, fra insegnanti e personale. Lo scorso anno le riduzioni sono state 6.800.
Per quanto riguarda la scuola milanese, il timore è che sia messo a rischio il tempo pieno alle elementari, richiesto dal 98 per cento delle famiglie. «Lo scorso anno abbiamo salvato il salvabile, recuperando in corsa 150 posti soppressi - dice Rita Frigerio, segretario provinciale di Cisl Scuola - ora la situazione è drammatica. Confidiamo che Colosio ottenga da Roma un numero di maestre sufficiente».


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