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Repubblica/Milano: La grande fuga dei prof invalidi uno su 4 parte per la Calabria

La questione delle false invalidità - dice Corrado Barachetti, segretario regionale di Flc Cgil - non va presa come la prova di un degrado della scuola lombarda che non esiste

25/04/2009
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la Repubblica

La mappa dei certificati medici facili: fra i 68 trasferiti a causa di un handicap 17 vanno a Reggio, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia Spesso è un "turbo" per scalare le graduatorie.
Il record assoluto di ritardi nelle visite di conferma tocca a Locri dove si attendono 3 anni prima di un responso Nel Milanese a ogni inizio delle lezioni sono circa 800 i supplenti da trovare per sostituire chi non si presenta

FRANCO VANNI

Nella lista dei trasferiti, gli invalidi sono registrati come "beneficiari di precedenza prevista dal contratto nazionale". In pratica, grazie alla legge 104 del ´92 che tutela i portatori di handicap, sono passati avanti ai colleghi che attendono il trasferimento da anni. Lo hanno potuto fare grazie a un certificato medico provvisorio, rilasciato dalle loro Asl di residenza e poi consegnato alla scuola a cui erano assegnati. Un certificato in cui non hanno dovuto indicare il grado e il tipo di disabilità, come vuole la legge sulla privacy. Poi sarà fatta loro una visita davanti alla commissione medica, che dà il verdetto definitivo.

Intanto, però hanno fatto le valigie e sono tornati a casa, e continuano a prendere lo stipendio. Per legge, la seconda visita dovrebbe essere fatta entro 90 giorni dal certificato provvisorio. Ma il meccanismo non funziona: in alcune Asl del Sud le attese sono in media di 24 mesi. Il record assoluto di ritardi spetta a Locri, dove prima della visita davanti alla commissione passano anche tre anni.

A dire se fra i maestri invalidi tornati al Sud da Milano ci siano casi di frode sarà la magistratura: alcuni dei trasferimenti di docenti "con handicap" autorizzati quest´anno sono fra quelli denunciati dal provveditorato ai magistrati. Ma anche senza essere maliziosi, lasciando parlare i numeri, alcune anomalie vengono all´occhio. Una su tutte: in totale dalle scuole elementari e materne milanesi se ne sono andati perché invalidi 68 maestri. Un quarto, 17, sono calabresi. Dei 98 trasferiti in Sicilia, poi, 18 lo hanno fatto grazie alla legge 104: quasi uno su cinque. Sette dei docenti invalidi sono della provincia di Agrigento dove - secondo il provveditorato di Milano - la Asl fa miracoli, nel senso proprio del termine: maestre affette da diabete che una volta tornate a casa guariscono di colpo. Altre che a Milano soffrivano di "stato permanente di ansia", o di gravi forme di depressione, nell´agrigentino ritrovano d´improvviso la serenità. «Il problema è che al Sud ci sono pochi posti di insegnante disponibili, per questo c´è chi ricorre all´handicap come trucco per ottenere le assegnazioni - dice Rita Frigerio, segretario provinciale di Cisl Scuola - poi resta il fatto che per le scuole è impossibile avere informazioni sullo stato di salute degli insegnanti. La privacy fa da schermo: se la Asl certifica l´invalidità, il preside non può che aspettare». E intanto, deve trovarsi un supplente.

Oltre al certificato di invalidità, un modo per lasciare la cattedra vinta per concorso è chiedere un trasferimento temporaneo. E´ più "rischioso": finito il periodo autorizzato, tocca tornare a Milano. Si possono chiedere proroghe, ma non è detto siano concesse. Con questo meccanismo ogni anno lasciano le scuole del Milanese 800 insegnanti elementari sui circa 15mila in servizio. Sempre posti da coprire con supplenze, spese extra che pesano su un sistema scolastico già all´orlo della bancarotta. «La questione delle false invalidità - dice Corrado Barachetti, segretario regionale di Flc Cgil - non va presa come la prova di un degrado della scuola lombarda che non esiste. Pur nelle difficoltà, il sistema funziona ed è sano. Certo, gli episodi di abuso vanno puniti».

Una sentenza che condanna l´invalidità usata come "turbo" per superare i colleghi in graduatoria, già c´è. Il 16 dicembre scorso il tribunale ha dato ragione a un assistente amministrativo che dopo anni di supplenza a scuola sperava nell´assunzione. A ottenere il posto fisso sono stati invece ben sei colleghi che si dichiaravano disabili e disoccupati, privilegiati per questo nell´assegnazione. Il magistrato sulla disabilità non ha nemmeno dovuto indagare: accertato che i sei non erano nemmeno disoccupati, il giudice ha deciso per l´assunzione del denunciante.


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