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Repubblica: Libri, a Palermo la classe più cara d´Italia

Spesa record in un liceo classico della città: 694 euro per 23 volumi. Ecco perché

29/08/2007
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la Repubblica

Una nostra inchiesta sulle prime classi di scuola superiore in sei città
Differenze a causa di atlanti e dizionari. Prime classi: spesa media sui 322 euro
SALVO INTRAVAIA

ROMA - Listini dei libri di testo scolastici sotto osservazione. La Guardia di finanza, su ordine dell´Antitrust, comincia a verificare se i prezzi, come denunciano le associazioni dei consumatori, sono saliti realmente alle stelle in appena un anno: secondo l´Adoc, nella scuola secondaria di secondo grado, rispetto al 2006, sarebbero lievitati del 12%. Ma in ogni caso una cosa è certa: in prima e seconda, oggi nuova frontiera dell´obbligo di istruzione, per entrare in possesso di tutti i testi scolastici le famiglie devono mostrarsi disponibili a spendere fino a 700 euro. Ecco la batosta che attende i genitori al rientro dalla pausa estiva.
Osservando gli elenchi dei testi che le famiglie dovranno acquistare ci si accorge che tra una classe e l´altra si possono determinare differenze anche di 400 euro. Basta cambiare città, indirizzo scolastico o addirittura sezione nell´ambito della stessa scuola per ritrovarsi a spendere il doppio. Come è possibile? Repubblica ha condotto un´indagine sulle prime classi di scuola superiore di sei città italiane: Palermo, Bari, Napoli, Roma, Milano e Torino. Ed è proprio la città della Mole a risultare quella meno cara, mentre il capoluogo siciliano emerge come il più costoso.
Senza tetti di spesa il costo totale della dotazione libraria può arrivare a cifre vertiginose, basta aggiungere alle lista dizionari e atlanti. Ma il budget varia anche in relazione al numero dei libri da acquistare e al loro prezzo. Secondo la nostra indagine, basata su un campione di oltre 260 classi, la spesa media per la prima classe della scuola secondaria di secondo grado si aggira attorno ai 322 euro. Scorrendo le liste dei libri si scoprono mille curiosità ma, soprattutto, si impara che con un po´ di attenzione è possibile fare risparmiare diverse decine di euro alle famiglie. Perché se i prezzi dei testi scolastici sono uguali in tutto il territorio nazionale, quello che può appesantire il conto è il numero di libri richiesti dai singoli insegnanti.
Qualche semplice esempio può aiutare a comprendere meglio il problema. La prima C del liceo classico Vittorio Emanuele II di Palermo è, con buona probabilità, la classe più "cara" d´Italia: una lunghissima lista di 23 volumi che farà sborsare ai malcapitati genitori 694,10 euro. Per una sola materia, il Latino, i ragazzi dovranno acquistare 5 libri e un dizionario per l´equivalente di 175,50 euro. Quanto basta agli studenti di un´altra classe palermitana, la prima Q dell´Ipsia Salvemini, che con 5 centesimi in meno (175,45 euro) acquisteranno tutti i libri richiesti. Ma in realtà basta cambiare sezione per vedere calare anche il conto. Sempre al Vittorio Emanuele II di Palermo, in prima D tutti i libri in elenco costano 280 euro. La differenza è determinata dai dizionari ma non solo. In questa classe l´insegnante di Latino si accontenta di "appena" due libri, mentre in prima C ne servono 6 (un vocabolario e 5 libri). Stessa situazione a Roma. Al classico Visconti, in prima D si spenderanno 652,65 euro per 26 volumi (la lista più lunga incontrata durante la nostra inchiesta), più 4 dizionari. Nella prima F dello stesso liceo basteranno invece 355,90 euro. Ancora una volta il divario dipende dai vocabolari ma anche dal numero di libri richiesti da ogni docente. A Milano, per seguire lo stesso corso di studi, si spende parecchio meno. Al liceo classico Berchet, in prima L, i genitori dovranno spendere appena 248,35 euro: niente vocabolari né libri di Educazione fisica.
Ma anche il costo dei singoli volumi peserà nei bilanci familiari. A fronte di una spesa media di 35 euro, al liceo classico D´Azeglio di Torino, per acquistare la grammatica di Greco occorrerà pagare 43,70 euro. La lista più pesante sarà invece quella che ritireranno mamme e papà dei ragazzi iscritti in prima M al liceo classico Umberto I di Napoli. Dizionari esclusi, l´elenco conta 25 libri per un totale di 507,75 euro. In totale vengono richiesti alle famiglie 4 testi di Latino, 4 di Greco e 6 di Inglese. Sommando il costo medio di 4 dizionari (Inglese, Latino, Greco e Italiano che dovranno acquistare coloro che ne sono sprovvisti) si può oltrepassare gli 800 euro.
Anche allo scientifico le differenze tra classi di istituti diversi sono abnormi. In prima H all´Avogadro di Roma si spendono 264,95 euro mentre in prima B al Benedetto Croce di Palermo occorrerà sborsare 554,23 euro. Stralciando il costo di tre dizionari (188,65 euro) resta fra le due classi una differenza di circa 100 euro. Curiosità anche nei tecnici. Al tecnico commerciale Schiapparelli di Milano, in prima B sono in lista 18 volumi per 416,40 euro, al Matteucci di Roma solo 14 testi per 244,15 euro. La differenza è determinata dall´Inglese: in prima B l´insegnante si è sbizzarrito (4 dizionari "consigliati" e due libri di testo), mentre al Matteucci il docente si accontenta di un solo libro.
Quanto alle città, se Palermo, con una media di 355,51 euro risulta la più sciupona, Torino, con poco meno di 300 euro, è la più parsimoniosa. In mezzo si piazzano Milano, Roma, Napoli e Bari. L´indirizzo scolastico più salato per mamme e papà è il liceo classico. Si spende un po´ meno allo scientifico e ancora meno negli istituti tecnici e nei professionali.


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