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Repubblica it: Messina, blitz all'Università La Finanza sequestra i test

Il ministro dell'Università invia una lettera al procuratore della città

14/09/2007
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la Repubblica

Repubblica.it aveva notato anomalie nelle selezioni per Medicina dell'ateneo siciliano

Mussi convocato a breve come testimone dai magistrati romani per la vicenda delle "lauree facili"

Un test universitario
MESSINA - Repubblica.it aveva notato qualcosa di strano nei test di ammissione alla facoltà di Medicina dell'Università di Messina. Troppo bravi i partecipanti alle selezioni nell'ateneo siciliano. Dei geni, se si paragonano i loro risultati a quelli degli altri studenti italiani. Il ministro dell'Università, Fabio Mussi, aveva sollecitato un'inchiesta. Oggi l'indagine ha mosso un ulteriore passo in avanti. La Guardia di Finanza ha acquisito negli uffici di presidenza tutti gli atti del concorso. Intanto l'ateneo ha deciso di istituire un'autonoma commissione per verificare se durante le prove ci siano state irregolarità.

In una lettera inviata al procuratore della Repubblica di Messina Mussi ha elencato alcuni dati piuttosto significativi: riguardo ai test di ammissione a Medicina, su 17 studenti che, in tutta Italia, hanno conseguito un punteggio superiore a 70, 8 hanno svolto le prove a Messina; su 487 partecipanti che hanno raggiunto una votazione superiore a 60, 50 provengono dal capoluogo siciliano. Anche per i test di odontoiatria i numeri sono simili. Uno studente su 12 con punteggio superiore a 70 e 46 su 332 con votazione sopra i 60 punti hanno tentato l'ammissione in riva allo Stretto.

Insomma, secondo il ministro, a Messina ci sono delle anomalie, anche perché il numero effettivo dei partecipanti non era superiore a quello di altre università in cui i risultati sono stati molto meno brillanti. Mussi ha precisato che "il risultato, valutato in sé, non costituisce prova di irregolarità". Ma l'ultima parola, comunque, spetterà alla Procura.

Intanto, il ministro dell'Università dovrebbe essere convocato a breve dalla Procura di Roma come testimone. La vicenda, sulla quale i magistrati hanno aperto un fascicolo contro ignoti per abuso d'ufficio, è quella delle cosiddette "lauree facili" in due atenei non statali della capitale. Dopo la denuncia del Tg1, era stato lo stesso Mussi a chiedere alla Procura di intervenire. Il pm Sergio Colaiocco, titolare degli accertamenti, sta aspettando una prima informativa dalla Guardia di Finanza, a cui ha delegato l'acquisizione dei documenti.

Nelle due università molte matricole sarebbero diventate dottori nel giro di un anno e mezzo, superando senza problemi esami molto difficili. Il tutto grazie al sistema dei crediti, che permette di trasformare in voti attività extra universitarie di vario genere. Un sistema di scorciatoie e di sconti piuttosto generosi, insomma.


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