Repubblica/Bologna: Tempo pieno, mancano 250 prof ma è allarme anche alle materne
Cresce nelle scuole la mobilitazione. Consegnate 350 firme in Provveditorato
"Basta con una scuola che non ha fondi, se non quelli di noi mamme" |
ILARIA VENTURI |
SARANNO riciclati i vecchi cartelli: «Riforma Fioratti bocciata».
Dalla Moratti a Fioroni, per le mamme non cambia. Torneranno in piazza, domani, più arrabbiate che mai. Mentre i Confederali, che schiereranno i tre segretari nazionali della scuola, denunciano l´errore sul numero degli alunni in più previsti il prossimo anno alle elementari: sono 1.855, secondo i dati anagrafici dello stesso ministero scovati da Patrizia Prati della Cisl, e non 926.
Il doppio. «Questo modo di procedere del ministero è allucinante», tuona Sandra Soster della Flc-Cgil. «Sui numeri il ministero mente sapendo di mentire, visto che devono tagliare gli organici non hanno voluto creare problemi in altre zone del Paese o in altre città dove si vota a maggio». Cgil e Cisl presentano il conto: con i numeri dei bambini in più e le richieste di tempo pieno non accolte (102 classi) mancano ancora 250 insegnanti alla scuola primaria bolognese. E l´assessore comunale Milli Virgilio, aderendo alla manifestazione, rincara la dose: «Prometto di tenere d´occhio la situazione organici alle elementari, ma anche sulle materne la partita sarà altrettanto difficoltosa».
A difesa del tempo pieno genitori e insegnanti promuovono il corteo domani alle 17.30, da piazza XX Settembre al Nettuno.
Vogliono una legge per garantire il tempo pieno a chi lo chiede, «a Bologna come a Palermo». Chiedono più risorse per la scuola pubblica. E non ci stanno, mette in chiaro Simona Blosi, un figlio alle elementari Fortuzzi e una bimba alla materna, «ad accettare pillole indorate, piccoli passi, indolori, verso lo smantellamento del tempo pieno». Barbara Manfredi ricorda di aver visto sua madre occupare le scuole Populonia, ora Don Marella, per ottenere il tempo pieno. Più di trent´anni fa, «Io avevo fatto una scuola triste, mia mamma ha combattuto per assicurare un modello educativo migliore alle mie sorelle. Paradossale che ora sia io a dover scendere in piazza per difendere il tempo pieno conquistato». Generazioni di mamme che si passano il testimone. Elisabetta Ricci Maccarini si fa avanti: «Parlo come mamma e come donna che lavora. Siamo pronte a lottare per una scuola di qualità: basta con una scuola che non ha fondi, che nega il tempo pieno, dove gli insegnanti si arrabattano e i genitori pagano il Dvd che non c´è». Marina D´Altri aggiunge: «Il tempo pieno ha un valore sociale e civile». I promotori lanciano un appello alle scuole di provincia, ma anche ai docenti di Scienze della formazione: «Partecipate». Aderiscono anche i ricercatori precari dell´Ateneo, i Cobas e Rc. Il corteo sarà aperto dalle scuole Zamboni che, oggi alle 15.30, porteranno all´Ufficio scolastico provinciale la petizione con 350 firme per ottenere la seconda sezione a tempo pieno. |