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Repubblica/Bologna: Stop ai finanziamenti privati per i posti di ricercatore

Bloccati da sei mesi per il rischio di conflitti di interesse. Il rettore: "Occorre assicurare massima trasparenza, il Senato lavora alle regole"

21/11/2007
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la Repubblica

Il sindacato: i problemi maggiori con i soldi che arrivano dalle case farmaceutiche

ILARIA VENTURI

I finanziamenti esterni per posti da ricercatore e nuove cattedre? Bloccati. Da almeno sei mesi. «Occorre assicurare la massima trasparenza, il senato accademico ci sta lavorando, tra le ipotesi c´è quella di costruire figure di ricercatori a tempo», annuncia il rettore. Nella corsa dei privati sulla ricerca l´Alma Mater cerca regole. E il dibattito interno, per ora a livello di commissione d´Ateneo, è acceso. Sotto accusa il sistema attuale.
Gli atenei possono ricevere da enti, imprese o fondazioni esterne fondi per bandire i posti; a Bologna è stata fissata una donazione minima pari al pagamento dello stipendio per sei anni, poi il ricercatore è automaticamente assunto dall´Università. I più agguerriti a dare battaglia contro questo meccanismo sono gli studenti del Sindacato indipendente. «Il problema legato a questi finanziamenti esterni è duplice» spiega Paolo Bailo, voce del gruppo. «Potrebbe succedere che una grande industria medico - farmaceutica che produce valvole cardiache decida di finanziare un posto da ricercatore a Medicina con lo scopo di avere in seguito risultati di laboratorio targati dall´Università e favorevoli alle sue valvole; oppure che una fondazione esterna tenti così di far entrare nel mondo universitario persone vicine alle colorazioni politiche dei finanziatori. Sono solo esempi». Il Sindacato studenti sta mettendo a punto una proposta: contratti a tempo, su progetti di ricerca definiti, la valutazione al termine, ma nessun obbligo da parte dell´Ateneo di tenere il ricercatore. «Riguarderà solo i casi di finanziamenti esterni, non vogliamo certo incentivare il precariato nella ricerca», precisa Bailo. Nella sesta commissione il preside Alberto Destro ha proposto di portare la durata minima del finanziamento a undici anni, il prorettore alla Romagna Guido Gambetta ha avanzato l´idea di un albo speciale degli enti e delle fondazioni «sicure» dal punto di vista etico e una commissione di vigilanza per chi non è nella lista. «Proposte deboli», insistono gli studenti. Il preside Capano rispolvera invece la figura del ricercatore a contratto così come introdotto dalla Moratti. All´origine del dibattito, anche le difficoltà di alcune facoltà, come Scienze motorie, che più hanno assunto ricercatori esterni e che dopo sei anni se li trovano a carico.
«Se l´Ateneo non interviene, dovremmo bloccare le assunzioni per i prossimi 15 anni, un assurdo», conferma il preside Carlo Bottari. «D´ora in vanti ci vogliono regole chiare».


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