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Repubblica-Bologna-Stellacci: "Le ispezioni a scuola perché le leggi vanno rispettate"

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29/04/2005
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la Repubblica

CASO
Continua la polemica dopo l'iniziativa contro le Longhena e le Fortuzzi
Stellacci: "Le ispezioni a scuola perché le leggi vanno rispettate"
ILARIA VENTURI


LE ispezioni alle scuole anti-Moratti, denunciate ieri l'altro dai Cobas, sollevano un polverone. E fanno scoppiare un caso. "E' necessario che tutti sappiano che l'applicazione di una legge dello Stato non è un optional. Non si può permettere che ai ragazzi passi un messaggio diverso da questo", tuona il giorno dopo Lucrezia Stellacci, direttore dell'ufficio scolastico regionale da cui sono partite le visite degli ispettori. "La scuola ha bisogno di maggiore rispetto, è offensivo che si pensi che dirigenti scolatici non applichino la riforma, lo facciamo seguendo le stesse indicazioni dell'ufficio regionale che indica questo come anno ponte, di cambiamento graduale", replica immediatamente Daniela Turci, dirigente dell'ottavo circolo didattico, ma anche membro della Margherita nazionale scuola. Il suo circolo e l'Istituto comprensivo 8, che comprendono le elementari Longhena e le Fortuzzi, scuole in cui è nata la protesta del movimento contro la riforma Moratti, sono stati oggetto delle ispezioni. Nate da piazza XX Settembre per verificare l'applicazione delle nuove "pagelle". Ma sotto accusa non ci sono solo le schede di valutazione degli alunni. Su tutte le novità introdotte dalla riforma tutte le scuole bolognesi saranno chiamate a rispondere con una indagine conoscitiva annunciata dall'ufficio regionale. "Se anche il ministro - spiega Stellacci - non mi avesse dato come obiettivo da realizzare il monitoraggio delle procedure di attuazione della riforma avrei sentito comunque come un mio dovere fare in modo che la legge trovi piena applicazione". Lucrezia Stellacci respinge comunque l'accusa dei Cobas di "atto intimidatorio". "Abbiamo chiesto spiegazioni, dalle due direzioni scolastiche sono giunte risposte evasive che ci hanno spinto a fare ulteriori accertamenti. Non è una azione mirata, se situazioni simili esistono anche in altre scuole al momento non sono emerse". Daniela Turci replica: "La mia risposta non è stata evasiva, ho scritto un lungo rapporto. Dopo mi è stata solo annunciata l'ispezione denominando il mio collegio dei docenti con epiteti negativi. E' singolare che per due istituzioni scolastiche sia stato riservato un trattamento di questo tipo mentre per tutte le altre scuole si parli di indagine conoscitiva".


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