Repubblica/Bologna: Sos dalla scuola in una lettera al ministro
Gravi carenze di cattedre: mancano 120 docenti di inglese
ILARIA VENTURI
MANCANO le maestre per la scuola dell´infanzia a tempo pieno in provincia. A Bentivoglio e Sala Bolognese, caso paradossale, i sindaci hanno pagato e allestito le aule per dare la materna ai bimbi in lista d´attesa. Sforzo inutile, senza insegnanti. E poi all´appello mancano 120 docenti di inglese alla primaria, 52 di seconda lingua europea alle medie, otto nelle scuole serali, sette nella scuola in carcere e cinque per quella in ospedale, dodici per i progetti didattici. Insomma, un disastro, se si pensa anche ai presidi part-time in più scuole e al balletto degli insegnanti per i disabili. I buchi nelle cattedre - oltre duecento posti - sono denunciati dall´assessore provinciale all´istruzione Paolo Rebaudengo in una lettera al ministro Gelmini. E´ il cahier de doléance della scuola bolognese riassunto in una missiva gentile nei modi, ma drammatica nei contenuti, inviata per conoscenza anche all´assessore regionale Manzini, al direttore dell´Ufficio scolastico regionale Luigi Catalano e alla reggente provinciale Vilma Vannelli. Rebaudengo parla a nome della Conferenza provinciale di coordinamento per il miglioramento dell´offerta formativa, il tavolo dove siedono anche i sindaci: «Siamo preoccupati, e molto». L´assessore mette in fila i problemi, a partire dagli oltre tremila studenti in più. «I buchi di cattedra non sono pochi - scrive - a partire dalla scuola dell´infanzia dove rischiamo un significativo passo indietro». In 14 nuove sezioni ad oggi è garantito solo il tempo parziale. «Le ore pomeridiane potranno essere coperte solo dalle finanze dei Comuni, mai così in difficoltà come ora». Poi c´è la scuola primaria, con oltre mille bambini in più. «Per l´inglese l´ufficio scolastico ha limitato la richiesta in organico di fatto a 32 posti, ne mancano 120», fa notare Rebaudengo. Così come l´ufficio provinciale «non ha richiesto per le medie i 52 docenti di lingua straniera mancanti, ipotizzando operazioni di recupero interno alle scuole che andranno a detrimento della qualità». Alle superiori, «la coperta dei 35 posti richiesti è corta». Poi c´è il problema del sostegno affidato ai supplenti per i 2.656 studenti bolognesi disabili e resta aperto il nodo delle reggenze: «Troppe scuole si trovano un dirigente part time», protesta l´assessore. «Rispetto agli anni passati si prospetta una forte penalizzazione per le scuole serali: i nuovi corsi richiesti non potranno partire», continua Rebaudengo, così come chiuderanno i progetti sulla cultura scientifica e della sicurezza e sul disagio giovanile.
Rebaudengo guarda anche ai tagli annunciati dal Governo per i prossimi anni: «Il prezzo sarà pagato dai docenti precari e dagli studenti, specialmente i più deboli, con conseguenze irrimediabili». Intanto sulla statalizzazione delle Aldini, che partirà a settembre con un nuovo preside, Marco Soverini, ingegnere, in arrivo dal Fioravanti e prima ancora dal Belluzzi, Comune e Provincia hanno raggiunto un accordo. L´edificio, con relativi costi (un milione all´anno) sarà preso totalmente in carico da Palazzo Malvezzi dal 2014.