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Repubblica-Bologna-Solo il Comune con la Moratti

Nessun istituto statale ha aderito alla sperimentazione. Le richieste dalle private e da Palazzo d'Accursio Solo il Comune con la Moratti Pannuti: dai nidi all'asilo a due anni e mezzo i...

26/09/2002
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la Repubblica

Nessun istituto statale ha aderito alla sperimentazione. Le richieste dalle private e da Palazzo d'Accursio
Solo il Comune con la Moratti
Pannuti: dai nidi all'asilo a due anni e mezzo invece che a tre
Così l'assessore cerca di risolvere il problema delle liste d'attesa per i più piccoli


Solo il Comune di Bologna dice sì alla riforma Moratti sulla scuola. Per il resto è un coro di no. Nessuna scuola statale in città si è candidata a partecipare alla sperimentazione. Ieri scadeva il termine per presentare le richieste. L'assessore Franco Panuti annuncia alle Rdb di voler abbassare l'età di ingresso nelle materne a due anni e mezzo per risolvere l'emergenza delle liste d'attesa negli asili nido.
Nessuna domanda per accedere alla sperimentazione dagli istituti statali cittadini
Scuola, Bologna snobba la Moratti si prenotano solo il Comune e le private
Ieri è scaduto il termine: Solo Monghidoro ha dato fiducia al ministro
Pannuti in un incontro sindacale ha anticipato l'idea dell'asilo a due anni e mezzo
ILARIA VENTURI


BOLOGNA dice no alla Moratti. Materne ed elementari bocciano la riforma del ministro: nessuna scuola statale in città si è candidata per partecipare alla sperimentazione. E dalla regione per ora solo nove scuole statali hanno aderito al progetto. Ieri scadeva il termine per presentare le richieste. Nell'elenco che il dirigente del Csa Paolo Marcheselli ha trasmesso all'Ufficio scolastico regionale compare solo il nome dell'Istituto comprensivo Dalle Donne di Monghidoro, candidato della prim'ora con la benedizione del sindaco di Forza Italia. L'unico appoggio alla Moratti arriva dalla scuola del piccolo paese di montagna governato dal centro destra. In città i collegi dei docenti hanno raccolto firme contro la sperimentazione e votato all'unanimità documenti di protesta. Si sono invece fatte avanti più di una scuola privata paritaria. Tra le candidate, tra cui la Kinder House e il Sant'Alberto Magno, gli ispettori del Csa hanno scelto il Comune di Bologna, il Pellicano e il Collegio San Luigi.
Domani l'Ufficio scolastico regionale dovrà trasmettere il piano al ministero con i nomi di due scuole pubbliche e di due private per ogni provincia. Bologna farà eccezione: tre private e una pubblica. Ma il Comune potrebbe essere costretto a rinunciare alla sperimentazione a causa delle lunghe liste d'attesa nei nidi, che rappresentano un possibile ostacolo al sì ministeriale. In città infatti è emergenza asili, con 664 bambini esclusi a metà settembre. Si fa strada però una scappatoia annunciata alle Rdb dall'assessore comunale Franco Pannuti. L'idea della giunta di centrodestra è di anticipare comunque la riforma Moratti sin da dicembre, consentendo inserimenti alle materne, dove ci sarebbero cento posti liberi, per i bambini di due anni e mezzo in lista d'attesa al nido (attualmente l'ingresso alle materne avviene a tre anni). Una soluzione che però le Rdb contestano. Altro nodo per il Comune è la mancanza di fondi per le scuole private. Alle pubbliche andrà invece una quota del fondo regionale per l'autonomia. Sulle candidature Marcheselli è deluso e parla di bocciatura preventiva. 'Il tempo è scaduto - dice - esprimo rammarico per il fatto che le scuole elementari bolognesi abbiano ritenuto non presentare le candidature quando invece per le scuole statali sarebbe stato più opportuno provare per poter giudicare dopo l'efficacia della sperimentazione'. In direzione regionale ieri sono arrivate le candidature di nove scuole statali (due a Ravenna, a Parma e Rimini, una a Ferrara, Bologna e a Piacenza) e di nove paritarie (tre di Bologna, due di Ravenna e Parma, una a Modena e a Reggio). Il progetto nazionale di sperimentazione prevede l'ingresso alle materne e alle elementari per i bambini che compiono rispettivamente tre e sei anni entro il 28 febbraio 2003. Un anticipo che avverrà a scuole già iniziate e per questo giudicato un 'pasticcio' da molti insegnanti. I docenti contestano i tempi, ma anche le novità introdotte, tra cui il ritorno al maestro unico alle elementari


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