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Repubblica/Bologna: Scuola, via a nuove occupazioni

E il Pd attacca Garagnani: "Usa l´arma dell´intimidazione"

28/09/2008
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la Repubblica

ILARIA VENTURI

DOPO il corteo in piazza, il dissenso del mondo della scuola sul decreto Gelmini rientra in aula. La protesta non si ferma: c´è aria di altre occupazioni, dopo quella alle elementari XXI Aprile.
Saranno le assemblee programmate nelle scuole primarie e nei circoli didattici questa settimana a decidere. Mentre si accende la polemica politica. Il Pd di Bologna si scaglia contro Fabio Garagnani, il deputato di Forza Italia che ha presentato un esposto sull´occupazione alle XX Aprile e ha chiesto sanzioni contro «quegli insegnanti diventati agitatori politici». Parole e atti che «cercano di intimidire chi si sta battendo semplicemente per sostenere le proprie legittime ragioni», dicono i parlamentari democratici Walter Vitali e Sandra Zampa, pronti a portare in Parlamento il «no» di genitori e insegnanti al maestro unico. «La distribuzione di volantini e le forme di protesta adottate dagli insegnanti e dai genitori delle scuole XXI Aprile rientrano tra i diritti democratici tutelati dalla costituzione», continuano i due parlamentari di sinistra. «Nessun esposto e nessuna denuncia potrà impedire al mondo della scuola di far sentire la propria voce».
Gli incontri, i volantinaggi e in banchetti continueranno nelle scuole già da domani. L´Assemblea delle scuole di Bologna si riunirà mercoledì pomeriggio alle 17 alle Guido Reni. «Si torna nelle scuole per organizzare nuove iniziative ed è inutile negare che in diverse scuole c´è una forte spinta per nuove occupazioni», scrive Elena, portavoce dell´Assemblea, via mail. «Il corteo è stato solo l´inizio», spiega l´insegnante Giovanni Cocchi.
«Continueremo a informare e coinvolgere i genitori, di destra e di sinistra, in questa battaglia è la scuola come bene comune che vogliamo difendere e riguarda tutti». Il 6 ottobre ci sarà un´assemblea cittadina al teatro di Minerbio (ore 20.30). I genitori dell´Ottavo circolo stanno organizzando alle elementari Fortuzzi una festa a difesa del tempo pieno. «Sono soprattutto i genitori che si muovono per i loro figli, se Garagnani vuole far fuori insegnanti ancora prima del ministro deve far fuori mezza Italia, tutti stanno dicendo che il decreto va ritirato», dice la preside Daniela Turci. Sono i tagli a preoccupare insegnanti e genitori. «Ho un figlio in prima media alle Irnerio», denuncia Beatrice «all´open day, l´incontro in cui ci hanno presentato la scuola, c´era tutto: la mensa, i laboratori, dal teatro alle attività sportive, che pure erano a pagamento. Quando la scuola è iniziata non abbiamo trovato niente, neanche la mensa». I genitori alle Irnerio hanno iniziato a raccogliere le firme, «ma la situazione non si sblocca e i nostri figli vivono la nostra tensione e rabbia quando ci vediamo fuori dalla scuola».


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