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Repubblica-Bologna-Scuola: "Rivedremo tutte le graduatorie"

Pagina IV - Bologna LA SCUOLA NEL CAOS Nonostante le assicurazioni del ministro Moratti l'apertura dell'anno scolastico si annuncia difficile Scuola: "Rivedremo tutte le graduatori...

10/09/2004
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la Repubblica

Pagina IV - Bologna
LA SCUOLA NEL CAOS
Nonostante le assicurazioni del ministro Moratti l'apertura dell'anno scolastico si annuncia difficile
Scuola: "Rivedremo tutte le graduatorie"
Senza risultati la protesta dei sindaci al ministero per le materne
Sugli asili l'assessore Virgilio pensa che "alla fine ci dovrà pensare il Comune"
Soddisfatti i sindacati che avevano segnalato i molti errori nelle trentamila posizioni
ILARIA VENTURI


TUTTE le graduatorie saranno riviste entro fine ottobre. Mentre le materne rimangono senza maestri: il ministro Moratti ha respinto la richiesta dei sindaci che ieri hanno protestato a Roma. E' l'epilogo di un'altra giornata calda sul fronte della scuola bolognese. La sintesi di commento è nelle parole dell'assessore regionale Mariangela Bastico: "La scuola è in affanno".
Veniamo alla cronaca della giornata. Ieri il direttore generale dell'ufficio scolastico regionale, Lucrezia Stellacci, ha annunciato, in un incontro con i sindacati, la disponibilità a controllare in quaranta giorni, a partire dal 15 settembre, tutte le graduatorie permanenti uscite in Regione. Un provvedimento già preso dal direttore del Csa Paolo Marcheselli per i docenti bolognesi. Trentamila posizioni, non solo di chi ha fatto ricorso, saranno così rilette a caccia dei tanti errori denunciati dai sindacati e dagli stessi docenti precari. Un atto che suona come una sonora sconfessione dell'operazione Moratti sulle graduatorie. L'uscita anticipata al 25 agosto, dopo che i criteri erano stati cambiati dal governo solo a luglio, ha provocato il caos. Ed ora è tutto da rifare, anche se le nomine sono già state fatte e i docenti cominceranno la scuola al loro posto. Con l'imprevisto di doversi spostare in un'altra scuola dopo un mese. "Certamente qualche cambio di docente ci sarà", dice Claudio Cattini della Cgil regionale. "Il ministero ha voluto privilegiare la sua immagine e non l'efficienza della scuola, a danno dell'utenza". "E' la sconfessione di tutto", commenta amaramente Patrizia Prati della Cisl. "E' stato capito il disagio dei precari", dice Carlo Braga della Gilda a proposito della decisione dell'ufficio regionale. I sindacati si dicono soddisfatti, "è un grosso risultato che ridarà giustizia ai docenti".
"Avevamo preso questa decisione prima che i sindacati lo chiedessero, noi abbiamo il potere di rivedere una posizione se c'è un errore e questo a prescindere da eventuali ricorsi", replica secca Lucrezia Stellacci che nega il rischio di un balletto dei professori a lezioni avviate. "Non ci sarà nessun valzer dei docenti, la discontinuità didattica sarà l'ultimo dei provvedimenti che adotteremo in caso di errori - dichiara - non si tratta di rivedere le graduatorie ma di riesaminarle, visto che sono state fatte in tempi brevi". E ancora: "Le graduatorie non sono piene di errori. Bisogna considerare che sono state fatte dal personale in agosto, quando tutta l'Italia era in ferie e quindi con un certo disagio psicologico. Comunque non ci saranno sconvolgimenti, forse il sindacato se lo augura, io no".
Intanto le speranze dei sindaci per avere gli insegnanti che mancano alle materne sono per ora congelate. Ieri c'è stato il sit-in di protesta davanti al ministero, con la presidente Beatrice Draghetti, e poi l'incontro con il sottosegretario Valentina Aprea. "Siamo molto delusi per l'assenza di una risposta immediata", commenta sconfortato l'assessore provinciale alla scuola Paolo Rebaudengo. "Avremo una risposta, parziale, solo la prossima settimana: ci hanno chiesto i dati che avevamo già inviato in primavera". Sono 900 gli esclusi in provincia di Bologna, 500 a Modena. Milli Virgilio, assessore alla scuola di Bologna, è poco fiduciosa: "Non possiamo più aspettare, alla fine ci dovrà pensare il Comune". La pensa così la stessa Lucrezia Stellacci: "Tocca ai Comuni dare risposte alle domande inevase, la scuola dell'infanzia non è dell'obbligo". Nel caso di un no definitivo del ministero a Bologna mancherebbero sette insegnanti e quattro bidelli per offrire il posto a 148 bambini esclusi. "Il Comune dovrebbe sborsare di tasca propria circa 325mila euro", fa i conti l'assessore Virgilio. In Provincia il conto ipotizzato è di tre milioni e 600mila euro per coprire il costo degli 80 insegnanti e dei 40 collaboratori mancanti. "Il problema non è solo quest'anno - conclude Virgilio - . Se cediamo su questo punto rischiamo di trovarci in condizioni peggiori l'anno prossimo".


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