Repubblica-Bologna-Scuola, Pannuti tradisce la Moratti
In città, tra le private, è il San Luigi a fare da battistrada, insieme al Pellicano e al Sant'Alberto Magno Scuola, Pannuti "tradisce" la Moratti Niente sperimentazione per le "com...
In città, tra le private, è il San Luigi a fare da battistrada, insieme al Pellicano e al Sant'Alberto Magno
Scuola, Pannuti "tradisce" la Moratti
Niente sperimentazione per le "comunali". In Regione aderiscono in venti
La protesta delle associazioni dei genitori: il Ministro ci ha portato solo i tagli
ILARIA VENTURI
E' finita con un pareggio: dieci scuole private e dieci pubbliche parteciperanno alla sperimentazione della riforma Moratti in Emilia Romagna. E con il ritiro del Comune di Bologna. L'elenco completo di chi, a lezioni già cominciate, sperimenterà l'anticipo scolastico, il maestro unico alle elementari e la lingua straniera dalla classe prima, ha avuto il via libera dal ministero. Ma con un coro di 'no' dalle scuole statali: Bologna partecipa solo con un istituto comprensivo della provincia, il Dalle Donne di Monghidoro; a Reggio Emilia, patria delle scuole dell'infanzia modello, e a Modena non ci sono candidature di materne ed elementari pubbliche. La bocciatura per il ministro Moratti viene dalle scuole dei capoluoghi: in lista c'è solo Parma, con l'istituto comprensivo Micheli. A Ferrara si sono fatti avanti i circoli didattici di Codigoro e di Cento (il secondo circolo); a Parma ci sono anche gli istituti di Traversetolo e Trecasali, a Ravenna gli istituti di Brisighella e l'Europa di Faenza, a Rimini il comprensivo di Coriano e il circolo didattico di Cattolica. All'ultimo momento, dopo aver già presentato al Csa la candidatura, si è ritirato l'assessorato di Franco Pannuti. Al Comune mancava infatti la possibilità, visto che nessuna scuola pubblica si è presentata, di avere un collegamento con una elementare per anticipare l'ingresso dei bambini di cinque anni e mezzo. La sperimentazione sarebbe partita solo per una materna comunale o al massimo per quelle di un solo quartiere. Ufficiosamente c'è anche chi rivela la delusione del Comune sui mancati finanziamenti: il decreto uscito il 19 settembre concede fondi solo alle scuole pubbliche. Per Bologna sono state così scelte tre scuole private paritarie cattoliche: il San Luigi, il Pellicano e l'istituto Sant'Alberto Magno che ha sostituito il Comune. In regione parteciperanno le paritarie 'Sacro Cuore' di Ferrara, di Lugo e di Cesena, la coop 'La Carovana' di Modena, l'Istituto Orsoline di Parma, l'elementare San Tommaso di Correggio e la fondazione Kanis di Rimini.
Intanto si agita a Bologna il fronte dei genitori, scesi in piazza prima dell'estate contro i tagli del ministro Moratti. E' nata una nuova rete, il Gasp, Genitori attivi per la scuola pubblica, che ha cominciato a diffondere nelle scuole una breve guida per i genitori 'che vogliono difendersi dai tagli della scuola pubblica'. L'associazione Pongo e Peggy di Casalecchio ha aperto anche il sito (www.pongoepeggy.it) per segnalare le iniziative. 'Con il nuovo anno scolastico - scrive il Gasp - sulla scuola pubblica piove di tutto tranne che un po' di chiarezza. Il ministro Moratti annunciò una scuola più moderna, flessibile ed efficace: siamo ancora in attesa di risposta e al posto delle riforme sono arrivati i tagli'.