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Repubblica/Bologna: Scuola, il bollettino della disfatta

I sindacati: "Taglio di 495 insegnanti che tocca ventimila famiglie"

24/04/2009
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la Repubblica

ILARIA VENTURI

QUELLO che i sindacati temevano, ovvero il peggio, si è avverato. Un taglio di 495 insegnanti nelle scuole di Bologna: 190 da subito e già programmati nell´organico cosiddetto di «diritto», ovvero i posti di ruolo decisi in base agli attuali iscritti; altri 305, stimano i sindacati, a settembre, nell´organico «di fatto», realizzato con i supplenti annuali. Con ventimila famiglie che alle elementari non avranno il tempo scuola richiesto, una botta alle medie, dove la sforbiciata è più pesante. E tagli «insostenibili» alle superiori. Dall´incontro con l´ufficio scolastico provinciale i sindacati ieri sono usciti con il bollettino della disfatta.
Quello dell´organico di diritto è il primo round che si chiude oggi: 36 maestri in meno alle elementari, con 580 alunni e 38 classi in più da settembre; 79 posti che saltano alle medie e 75 cattedre cancellate nei licei e istituti, dove a settembre ci saranno 787 studenti in più. La protesta è immediata. «Un disastro, è distrutto ogni modello didattico», dichiarano a caldo, all´uscita dagli uffici di via Castagnoli, Sandra Soster (Flc-Cgil) e Patrizia Prati (Cisl scuola). Sulle elementari le indicazioni sono quelle di salvare il tempo pieno storico (1091 classi), di non concedere le 56 classi richieste dalle famiglie in più, e di ridurre il modello a «modulo» - a scuola alla mattina, con due rientri pomeridiani - passando da 33 a 30 ore le classi dalle seconde alle quinte e riducendo a 27 nelle prime. Per salvare la riduzione di orario le scuole potranno, dicono i vertici amministrativi, usare le ore di compresenza del tempo pieno. «Un assurdo, non passerà», tuonano sindacati e genitori. «L´ufficio scolastico provinciale scarica la responsabilità sulle scuole con un´operazione burocratica fatta a porte chiuse. E come dire: io ti tolgo l´acqua, il gas e la luce, ora tu puoi organizzarti come credi. Chiediamo alle famiglie di presentarsi ogni giorno a protestare nei loro uffici», dicono Soster e Prati. E aggiungono: «I tagli nell´organico di fatto devono essere ritirati, anzi vanno dati insegnanti in più. Anche alle medie è ridotto il tempo scuola, e il peggio deve ancora a venire a settembre. Alle superiori il taglio è inapplicabile, non si vede soluzione». L´appello alla mobilitazione viene anche dal movimento bolognese di genitori e insegnanti. «I genitori anno chiesto più scuola e qualità, non meno scuola», dichiara Mirco Pieralisi dell´assemblea delle scuole. «Le compresenze non possono essere usate come tappabuchi: sono il pane quotidiano delle uscite, delle attività di laboratorio, del teatro, della scuola di qualità. In ogni scuola dove non tornano i conti ci attiveremo perché siano soddisfatte le richieste». Intanto tuonano anche i sindacati regionali della scuola. Ammontano a 1.637 i tagli alle cattedre in Emilia Romagna, esclusi gli insegnanti di sostegno, per il prossimo anno scolastico. «La scuola viene considerata come un area di spreco e non un´area su cui investire», commenta Anna Cicognani, della Cisl scuola. «Vorrei sapere come farà il ministero a dare risposta alle richieste dei genitori: il 53% delle richieste di tempo pieno rimarranno inevase».

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