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Repubblica/Bologna: Scuola, Fioroni non convince genitori e maestri in piazza il 16

"Le rassicurazioni non bastano, 102 le classi escluse"

10/03/2006
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la Repubblica

I PROBLEMI DELLA SCUOLA

Nel pomeriggio la decisione dell´iniziativa di lotta a difesa del tempo pieno
Il ministro ha incontrato una delegazione delle duecento famiglie che manifestavano
Slogan: "Ti abbiamo votato ma poi ci hai fregato"

ILARIA VENTURI

QUANDO il ministro entra a palazzo Re Enzo dribblando i manifestanti parte la protesta al grido di «Fuori, fuori», «Ascoltaci», «Ti abbiamo votato e ci hai fregato». Sono circa in duecento i genitori in piazza Nettuno, con qualche bandiera dei sindacati. Fioroni accoglie una delegazione, bambini compresi. Ma alla fine non convince il popolo del tempo pieno, lascia perplessi i presidi e spinge i Confederali della scuola allo sciopero regionale. Dalla mattina ben tre capi dipartimento del ministero, compreso Emanuele Barbieri, ex direttore dell´ufficio dell´Emilia Romagna, l´uomo del dialogo prima della «morattiana» Stellacci, incontrano presidi, sindacati e manifestanti. Per rispondere, con sfumature diverse nelle concessioni, sul tempo pieno e i debiti nelle scuole.
Il ministro, arrivato nel primo pomeriggio per un convegno, ha confermato il modello di scuola a tempo pieno già esistente (918 classi), ma ha rinviato a un tavolo tecnico l´accoglimento di nuove richieste. E a Bologna sono più di duemila le famiglie escluse. Per questo i genitori e i maestri, dopo un´affollata assemblea a fine pomeriggio, hanno deciso di scendere in piazza venerdì, con corteo da piazza XX Settembre sino al Nettuno. Saranno proprio le scuole Zamboni, dove la seconda classe a tempo pieno non è stata concessa, ad aprire la protesta. «Per un eventuale ampliamento del tempo pieno - ha detto Fioroni - va fatta un´accurata valutazione nella consapevolezza che è una risorsa per il sistema paese. Mi interessa potenziare chi è già al 60% come voi ma anche farne fruire a chi è a zero, come il quartiere Zen di Palermo». La palla passa ora alle trattative. Le eventuali richieste accolte saranno soddisfatte con le 44 ore.
Cosentino, capo dipartimento del personale, chiarisce che il tavolo a cui parteciperanno i sindacati e le scuole interessate, dovrà definire la situazione in dieci giorni. Le nuove classi al momento escluse sono 102 (compresa la quarantina di classi già avviate secondo il modello Moratti di 40 ore, senza compresenze delle maestre). I Confederali (si sfilano la Gilda, che aveva già scioperato sulla Finanziaria, e lo Snals) si dicono delusi e annunciano la mobilitazione. «Non crediamo alle rassicurazioni, la strada è tutta in salita», tuona Sandra Soster della Flc-Cgil. «Abbiamo 926 bambini in più alle elementari e 73 insegnanti in meno: così non va». Sull´ipotesi, così rientrata, di eliminare il tempo pieno invece in tutte le classi prime, Paolo Bianco, rappresentante di classe, insieme ad alcune mamme se la prende con il direttore dell´Ufficio scolastico provinciale: «Il ministro lo ha smentito». Marcheselli precisa: «Non c´è mai stato un provvedimento, era un´ipotesi tra le altre che l´intervento del ministro ha cancellato». I genitori: «Ci vuole una legge, il tempo pieno non è un privilegio». In piazza, i cartelli: «Lasciate il tempo pieno ai bambini, è felicità».


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