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Repubblica-BolognA-Sciopero anti-Moratti elementari semideserte

Altissime le adesioni all'agitazione nelle scuole: oltre il 70% Sciopero anti-Moratti elementari semideserte Cgil: la maggioranza boccia la riforma Dall'Emilia Romagna ...

16/11/2004
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la Repubblica

Altissime le adesioni all'agitazione nelle scuole: oltre il 70%
Sciopero anti-Moratti elementari semideserte
Cgil: la maggioranza boccia la riforma
Dall'Emilia Romagna sono partiti venti pullman per la manifestazione a Roma
Questa volta ha incrociato le braccia anche il 33 per cento dei presidi
ILARIA VENTURI


I MAESTRI delle elementari, la scuola più colpita dalla riforma Moratti, hanno superato il 70% delle adesioni. Con punte in alcune scuole in cui tutti i docenti si sono rifiutati di fare lezione per protesta: ieri erano chiuse le Longhena, le Fortuzzi, le Giordani (elementare e materna) e le Mattiuzzi Casali. Ma questa volta si sono fatti sentire anche i presidi. Hanno scioperato in 32 su 96 (il 33%) secondo i dati del Centro servizi amministrativi di Bologna, percentuale che sale al 43% secondo i dati parziali dell'ufficio scolastico regionale. Un dato altissimo rispetto al passato quando le percentuali dei capi di istituto che incrociavano le braccia sfioravano appena l'uno per cento. Così lo sciopero della scuola a Bologna.
"E' stato molto sentito, spero che serva ad ottenere qualche risultato", commenta dalla manifestazione a Roma Patrizia Prati della Cisl scuola di Bologna. I dati del Csa si riferiscono a 96 scuole su 118 (mancano nella rilevazione sei istituti comprensivi cittadini). Alle materne ha scioperato il 67,50% degli insegnanti, alle elementari il 72%, alle medie il 58%, alle superiori il 53%. Ha fatto sciopero, infine, il 56% dei bidelli e dei segretari delle scuole (personale Ata). La media è del 62%. "Le cifre parlano chiaro: la maggioranza dei lavoratori della scuola non è con la Moratti - commenta Claudio Cattini, segretario regionale della Cgil scuola - La percentuale di adesione crescerà perché mancano i dati sulle scuole chiuse".
Dall'Emilia Romagna sono partiti venti pullman per la manifestazione a Roma.
"E' una protesta da parte di chi ha a cuore il sistema scolastico pubblico pesantemente attaccato dai tagli ulteriori imposto dalla legge finanziaria", è il commento dell'assessore regionale alla scuola Mariangela Bastico. "Occorre dire con forza che questi nuovi tagli non sono sostenibili. Impoverire ancora di più la nostra scuola significa trasformarla in un sistema residuale destinato a chi non potrà pagarsi scuole migliori". Bastico attacca il ministro Moratti: "Sconcertante che continui a negare l'evidenza dei tagli, il cuore di una politica non si misura dalle parole ma dalle risorse investite".
Lo sciopero è stato indetto da tutte le sigle sindacali (Confederali, Cobas, Unicobas. Gilda) eccetto lo Snals. Gilda ha raccolto le cartoline per chiedere al presidente della Regione Errani un referendum per abrogare la legge Moratti. Anche il coordinamento a difesa del tempo pieno ha aderito. "Siamo soddisfatti di questa adesione alta, questo ci dà la forza per andare avanti, presto ci saranno le iscrizioni nelle scuole, chiediamo che venga confermato il modello degli scorsi anni", dice Mirco Pieralisi. "Lo sciopero più riuscito dai tempi del Concorsone di Berlinguer", commenta Gianluca Gabrielli per i Cobas. "Chiediamo l'abrogazione della riforma, se così non sarà continueremo a difendere giorno per giorno il tempo pieno e la scuola pubblica". In regione le percentuali di adesioni allo sciopero sono simili ai dati bolognesi. I numeri sono quelli provvisori diffusi ieri dall'Ufficio scolastico regionale (ma i sindacati parlano di adesioni più alte). La provincia dove lo sciopero è stato più partecipato è Ravenna con un totale del 68% e un 80% di maestri assenti alle elementari. In ogni provincia le adesioni sono comunque superiori al 50%. Intanto sono giorni decisivi per la ripartizione dei posti assegnati dal ministero per le scuole materne. Oggi l'Ufficio regionale incontra gli enti locali, domani i sindacati per definire quanti nuovi insegnanti saranno destinati ad ogni provincia dell'Emilia Romagna


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