Repubblica-Bologna-Riforma, la Bastico convoca gli stati generali della scuola
CASO Un sondaggio tra gli studenti, incontri con enti locali e imprese Riforma, la Bastico convoca gli stati generali della scuola Al centro la legge regionale che prevede l'obbligo scolastico...
CASO
Un sondaggio tra gli studenti, incontri con enti locali e imprese
Riforma, la Bastico convoca gli stati generali della scuola
Al centro la legge regionale che prevede l'obbligo scolastico fino a quindici anni
ILARIA VENTURI
SARANNO gli stati generali della scuola emiliano romagnola. Meglio, gli anti-stati generali convocati senza palcoscenico e passerelle dalla Regione per scrivere della legge alternativa alla riforma Moratti. Prima di legiferare, l'assessore all'istruzione Mariangela Bastico vuole ascoltare il mondo della scuola, gli enti locali e le imprese: sarà la prima grande consultazione su un progetto di legge che coinvolgerà, via Internet e con dibattiti pubblici, tutti gli interlocutori del progetto di legge regionale che prevede, tra l'altro, l'obbligo scolastico sino a 15 anni, percorsi integrati tra scuola e formazione, assegni di studio per insegnanti. "Vogliamo la scuola del non uno di meno", sintetizza Bastico. "Berlinguer e De Mauro furono criticati per non aver ascoltato abbastanza il mondo della scuola, la Moratti per aver organizzato gli stati generali come un grande show. Noi seguiamo una strada diversa: intendiamo costruire insieme al mondo della scuola e della formazione professionale una legge, la prima del genere nel panorama nazionale in applicazione del nuovo testo costituzionale, che sia il più possibile condivisa". Il sito Internet è già attivo (www.scuolaer.it), l'indirizzo di posta elettronica per partecipare al dibattito, per tutto il mese di novembre, è: pareriscuolaer.it. La consultazione intanto è partita con l'invio a tutte le scuole di oltre tremila "idee guida" per la discussione. In questi giorni verrà avviato anche un sondaggio rivolto ai ragazzi tra i 15 e i 18 anni per scoprire come la pensano sulla scuola che frequentano. "Tutta la società civile è coinvolta" ripete l'assessore. "Ci stanno già scrivendo anche gli imprenditori: alcuni chiedono alla scuola di insegnare più italiano e matematico. Idee, suggerimenti. C'è anche, ma è una minoranza, chi si firma "insegnante disilluso" e chiede di porre fine alle riforme sulla scuola". Le audizioni con l'assessore partiranno da Ravenna il 6 novembre e toccheranno tutte le città capoluogo (a Bologna il dibattito sarà il 27 novembre). A dicembre sarà organizzata la giornata finale "Diritto all'istruzione, diritto al futuro. Incontro sulla scuola".